“Abbiamo cercato – spiega il Presidente della Fonmed Giuliano D’Antonio – di rintracciare le testimonianze che arrivano dai confini del Mediterraneo, provando ad ascoltare le voci più lontane, dimenticate, accantonate. Voci che, invece, ci raccontano storie al limite nel senso di limite superato, spesso nel silenzio generale, del rispetto dei diritti e della dignità della persona umana. Storie, quindi, sul limite del confine tra tutela dei diritti dei più deboli e colpevole lontananza delle democrazie occidentali che fanno finta di non vedere o, peggio ancora, preferiscono allontanare dalla loro vista le emergenze umanitarie”.
“Il nostro è il tentativo – conclude D’Antonio – di richiamare l’attenzione su alcuni dei temi più rilevanti dal punto di vista sociale ed economico della nostra epoca: il dramma dell’immigrazione, la scarsità di risorse idriche e alimentari, la discriminazione razziale. L’obiettivo è contribuire a diffondere la conoscenza di queste problematiche al fine di stimolare una più generale presa di coscienza di quanto accade ai confini e nelle acque del Mediterraneo, in pratica non solo alle porte di casa nostra, ma all’interno dei territori nei quali quotidianamente si svolge la nostra vita”.