Processo Crescent: pm chiede 2 anni e 10 mesi per De Luca

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Il pubblico ministero del processo per il Crescent, l’emiciclo sul lungomare di Salerno,  ha chiesto la condanna di Vincenzo De Luca a due anni e 10 mesi. L’accusa per il presidente della Regione ed ex sindaco è di abuso d’ufficio e falso. Oltre a De Luca, le richieste riguardano numerosi altri imputati, tra cui la vicesindaca di Salerno, Eva Avossa. Lo scrive Napoli.Repubblica.it

Ecco nel dettaglio le pene chieste dal pm: Vincenzo De Luca 2 anni e 10 mesi, Lorenzo Criscuolo 1 anno e 2 mesi, Giuseppe Zampino 1 anno e 6 mesi, Davide Pelosio 1 anno e 6 mesi, Matteo Basile 1 anno e 2 mesi, Annamaria Affanni 1 anno e 2 mesi, Giovanni Villani 1 anno e 2 mesi, Eugenio Rainone 2 anni e 6 mesi, Eva Avossa 9 mesi, Gerardo Calabrese 9 mesi, Luca Cascone (consigliere regionale con delega ai Trasporti, lista De Luca presidente) 9 mesi, Luciano Conforti 9 mesi, Mimmo De Maio 9 mesi, Augusto De Pascale 9 mesi, Ermanno Guerra 9 mesi, Aniello Fiore (consigliere regionale della deluchiana
“Campania Libera”) 9 mesi, Vincenzo Maraio (consigliere regionale del Psi e membro dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale) 9 mesi, Picarone Francesco (consigliere regionale Pd, presidente commissione Bilancio) 9 mesi, Nicola Massimo Gentile 1 anno, Bianca De Roberto 1 anno e 4 mesi, Maurizio Dattilo 1 anno e 10 mesi, Chechile Rocco 2 anni e 2 mesi.

La Procura ha chiesto anche la confisca dell’area, la sentenza dei giudici è attesa entro luglio.

10 Commenti

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  • Scusate se quell’opera e un sconcio, ma vi rendete conto che parlate solo per rancore. Noi a Salerno diciamo finalmente una piazza cosi. Grazie De Luca. Quelli che non l’accettano è solo gente interessata per loro privilegi. Salerno e con te e con la giunta comunale.

  • Non tifo De Luca &F. ma penso che questo giudice voglia farsi un po di pubblicità. La piazzza è quasi finita e i soldi li abbiamo spesi, se li restituisce di tasca propria possiamo abbattila, altrimenti condanna e fai finire l’opera.

  • E con te e fermati così….ma tra giunta e consiglio è un covo di analfabeti, ignoranti , falliti e ladri…
    De Luca fa storia a se!

  • e da un ovvio garantismo che vede un cittadino innocente fino al terzo grado di giudizio…… ma uno che dal Palazzo Guerra si affaccia alla finestra, non gli piacciono le mattonelle o l’intonaco e chiama direttamente al telefono e, soprattutto con “un certo tono” il Direttore dei Lavori come se fosse il tinello di casa sua?

  • DUE PESI & DUE MISURE: Fuenti,meglio noto come il Mostro di Fuenti , demolito nel 1999, dopo una vicenda giudiziaria durata più di trent’anni ucciso dalla burocrazia, PERCHE’ NON DEMOLIRE IL CRESCENT A SALERNO?
    Punta Perotti, l’opera fu realizzata dai gruppi imprenditoriali Andidero, Matarrese e Quistelli, che ricevettero l’autorizzazione dal Comune di Bari in quanto i terreni erano considerati edificabili ai sensi del P.R.G., ma l’impatto ambientale dell’enorme struttura causò l’avvio di indagini da parte della magistratura per appurarne l’effettiva regolarità. Nel marzo del 1997, il Gip di Bari ordinò il sequestro preventivo di suoli e palazzi relativi alla lottizzazione Punta Perotti. Inchiesta giudiziaria = Nel marzo del 1997, il Gip di Bari ordinò il sequestro preventivo di suoli e palazzi relativi alla lottizzazione Punta Perotti. L’enorme complesso immobiliare, secondo i magistrati, deturpava un’area naturale protetta (la zona costiera). Tale sequestro preventivo venne subito impugnato in Cassazione dalle imprese interessate, nel novembre del 1997 la Cassazione annullò il sequestro perché l’area in cui si trovava il complesso, secondo il P.R.G., non era vincolata.
    Nel febbraio del 1999 il processo arrivò ad una sentenza di primo grado: i costruttori vennero assolti in quanto in possesso di regolare autorizzazione a costruire (basata su leggi urbanistiche regionali), ma venne ordinata la confisca del complesso ed il suo trasferimento al patrimonio del Comune perché realizzato in contrasto con la normativa nazionale (che vietava di edificare in zone costiere), e quindi abusivo. Nel giugno del 2000 la Corte di appello confermò l’assoluzione degli imputati ed inoltre ordinò la restituzione di edifici e terreni al costruttore, annullando la confisca imposta dalla sentenza di primo grado. Il processo si concluse nel gennaio del 2001, quando la Cassazione annullò la sentenza di appello, ripristinando la confisca della lottizzazione. La società proprietaria del lotto però propose il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro lo Stato italiano, ritenendo la confisca incompatibile con l’assoluzione degli imputati. L’abbattimento del cosiddetto “ecomostro” tramite cariche di dinamite, avvenuto in tre fasi nei giorni 2, 23 e 24 aprile 2006, PERCHE’ NON DEMOLIRE IL CRESCENTE A SALERNO? VIVA LA PROCURA di SALERNO ANDATE FINO IN FONDO. NO CENSURA

  • La penale la si manda a casa De Luca. Nessun Consiglio Comunale
    lo ha aurorizzato o obbligato ad inserirla e soprattutto per quell importo nel contratto con il suo amico Rainone.
    E’ evidente che lo ha fatto, di sua sponte e pretestuosamente, per gararantire l’esecuzione e l’ultimazione dell’ opera, come al solito, utilizzando i danari ed il fondo schiena dei Salernitani.
    Ad ogni buon conto, se condannato se la vedesse lui privatamente coni suoi amici per penali, abbattimenti e ripristino dei luoghi.

  • Ma pcche’ nn tene vai affanculo da Salerno e vai a vivere in Africa? Dato che questa piazza è stata costruita con soldi pubblici delle persone che pagano le tasse (sai cosa vuol dire “pagare le tasse”?) Tu presuntuoso che crede di ” conoscere tutto”( tipico modo di fare delle persone ignoranti e presuntuose)vorresti far abbattere una struttura che potrebbe essere un vanto x la città ed uno spazio pubblico x l uso comune? Sei davvero una persona più UNICA che RARA!!!!!!!

  • Io nn credo che tu sia di salerno, altrimenti ricorderesti che fogna era quella zona prima dei vari interventi di vincenzo de Luca.

  • Le notizie le si danno complete caro “uno che conosce”:…”Si tratta del risarcimento che il ministero dell’Economia e delle Finanze ha versato ai costruttori della lottizzazione sul mare che l’avevano avuta vinta davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. I giudici di Strasburgo, con sentenza del 2009, avevano accolto il ricorso delle imprese Sud Fondi, Mabar e Iema valutando illegittima la confisca dei terreni e delle costruzioni di Punta Perotti decisa dalla Cassazione del 2001 in assenza di condanna penale, e, con un ulteriore pronunciamento nel 2012, avevano fissato l’indennizzo per l’abbattimento dei palazzi sul lungomare sud avvenuto nel 2006….cioè lo Stato deve pagare i costruttori per 46 MLN di€ per l’abbattimenti illeggittimo,per cui non travisare la realtà e ben venga il Crescent che ha bonificato quest’area..

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