I porticati, secondo i giudici, non sono da considerare un’area privata ad uso privato, ma alla pari del suolo pubblico. La questione ruota intorno alla comunicazione di inizio lavori (Cil) al Comune che, è spiegato nel provvedimento, non costituisce valido titolo edilizio perché risulta come quell’atto «si fondasse su una falsata rappresentazione della situazione giuridica del porticato in questione».
Ribaltato, dunque, l’esito contenuto nell’ordinanza cautelare con la quale gli stessi giudici amministrativi, nel 2017 e in attesa che la causa fosse discussa nel merito, avevano concesso una sospensiva in virtù del danno che avrebbe potuto subire il bar del centro del capoluogo, qualora fosse stato bocciato il ricorso. Come, poi, è avvenuto. Scrive Il Mattino oggi in edicola
Ora, le due società – scrive La Città – dovranno pagare tutta la tassa fino ad adesso non versata. Poi se vorranno continuare ad avere sedie e tavolini nello spazio esterno dovranno produrre tutta la documentazione necessaria tenendo conto anche delle nuove indicazioni presenti nel regolamento recentemente approvato in Consiglio comunale.
Questo fa cose di pazzi e nessuno dice niente bha sto aspettando il VERO CAMBIAMENTO…….