Fonderie Pisano: Consiglio di Stato respinge appello Comitato Salute e Vita

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La Quarta sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso con cui i legali del Comitato Salute e Vita chiedevano la riforma del provvedimento con cui il Tar di Salerno aveva deciso di tenere aperte le Fonderie Pisano, ma hanno comunque riconosciuto in parte alcune delle argomentazioni sollevate e posto delle solide basi per l’udienza di merito davanti ai giudici amministrativi da tenersi a dicembre. In pratica è stato stabilito che l’Arpac ha sì ravvisato svariate criticità dell’attuale assetto produttivo dell’opificio di Fratte ma ha individuato puntuali e specifiche misure, evidenziando la possibilita’ di un contemperamento tra le ragioni della produzione e quelle della tutela dell’ambiente e della salute.

Pertanto, secondo Palazzo Spada, la Regione non consentendo alle Fonderie Pisano di partecipare al procedimento per la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale, avrebbe potenzialmente sacrificato la ponderazione in ordine alla possibilità di arrivare a soluzioni meno gravose della revoca del titolo autorizzativo. Alternative che avrebbero potuto salvaguardare l’interesse del privato. Ma il Consiglio di Stato, stabilendo che la Regione Campania deve coinvolgere i Pisano nella procedura della revoca dell’autorizzazione, conferma pure che il provvedimento deve muovere dalla dimostrata inconciliabilità del mantenimento a Fratte dell’attività produttiva con le ragione di tutela dell’ambiente.

Qunidi, l’appello del Comitato Salute e Vita viene rigettato, ma la Regione Campania viene invitata ad instaurare una nuova procedura per la revoca dell’autorizzazione ambientale coinvolgendo i Pisano, ponderando la compatibilità dell’opificio con l’ambiente circostante e con la salute della popolazione. E’ questa l’apertura che i legali del comitato, su tutti l’avvocato Lanocita, aveva chiesto ai giudici di Palazzo Spada. Di più: il Consiglio di Stato auspica l’utilizzo di prescrizioni, dotazioni e presidi anti-inquinamento, oltre alla motivazione della possibile inconciliabilità delle Fonderie con la tutela ambientale e sanitaria.

Fonte LIRATV

LA NOTA DEL PRESIDENTE GUIDO PISANO

«Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha respinto gli appelli contro le Fonderie Pisano confermando il giudizio del Tar Salerno che ha consentito la ripresa delle attività produttive dello stabilimento di Fratte. Anche in questa circostanza riteniamo di dovere ribadire che abbiamo sempre confidato nell’operato della Magistratura verso la quale, nelle sue diverse articolazioni, abbiamo in ogni occasione manifestato la più totale fiducia. E’ l’ennesima dimostrazione che nelle sedi dove è possibile proporre l’esame approfondito degli atti, emerge la liceità dei nostri comportamenti.

La decisione del Consiglio di Stato conferma le nostre buone ragioni e l’infondatezza delle denigratorie informazioni veicolate a più riprese agli organi di stampa. Come pure intendiamo riconfermare piena disponibilità e spirito di collaborazione verso l’intera filiera istituzionale con il solo obiettivo di addivenire alla realizzazione degli interventi ritenuti necessari per migliorare ulteriormente le condizioni di operatività dell’impianto in via dei Greci/Fratte, mettendo in campo i necessari investimenti.

In conclusione, riconfermiamo in toto quanto già affermato nei giorni scorsi in merito alla volontà di procedere alla localizzazione di un nuovo impianto produttivo dotato delle tecnologie più avanzate. Auspichiamo che le Istituzioni e gli Enti competenti dal punto di vista della programmazione territoriale ci supportino in questo percorso che abbiamo necessità di compiere in un tempo estremamente breve.»

F.to

Guido Pisano

Presidente Fonderie Pisano & C. SpA

5 Commenti

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  • Caro giornalista fazioso, perché riporti questa notizia e non anche il rinvio a giudizio per i tecnici arpac?

  • C’è un giornalista onesto che viene lunedi mattina davanti le fonderie a sentire il tanfo di questa fabbrica?!?
    Giusto per la cronaca telecolore è spudoramente di parte!

  • Poveri frattesi, matiernesi e coperchiesi.
    Neanche ILVA chiuderà. L’acciaio serve.
    Decentrate il comitato è più facile e costa meno.

  • Roba da far venire il vomito, lo steso vomito che viene quando si é in zona fonderie quando la produzione é attiva !

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