Con Bollini c’è stata pure qualche incomprensione relativa alla posizione migliore in cui dovesse essere utilizzato. Eppure, nonostante tutto, proprio nel corso della gestione dell’ex allenatore della Primavera della Lazio l’attaccante romano ha fatto vedere le cose migliori. A partire dalla splendida doppietta segnata contro il Bari, con il secondo gol in particolare in acrobazia di cui Rossi (come tutti i tifosi presenti all’Arechi) porterà con sé un ricordo indelebile.
Nelle altre 26 partite disputate (17 delle quali partendo dalla panchina) Rossi non è riuscito a segnare altre reti ma, ad esempio, nella prima gara del nuovo corso Colantuono in casa della Virtus Entella, ha regalato un assist preziosissimo a Sprocati per il gol del definitivo 0-2. Da lui, che aveva fatto sfracelli nelle giovanili del club capitolino, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Nel finale di stagione, in particolare, di Rossi si sono letteralmente perse le tracce, tanto che Colantuono gli ha sistematicamente preferito Bocalon ma anche Palombi, impiegandolo eventualmente part-time.
Al laziale, che nel frattempo è entrato a far parte della scuderia di Donato Di Campli (ex agente di Verratti, che ora ha in procura altri golden boy del calcio italiano, come Favilli e Orsolini), è stata data poi la possibilità di giocare da titolare l’ultima gara dell’anno, ininfluente, contro il Palermo. Dopo aver raccolto 27 presenze, 1.158 minuti trascorsi in campo, 2 gol e 3 assist, Rossi è tornato alla Lazio che ne deciderà le sorti future.
Ma come può sperare di fare il vice Immobile in serie A in una squadra di alta classifica al capocannoniere del campionato, se non è riuscito ad essere l’alternativa in serie B (in squadra mediocre) ad un certo Bocalon?
Bho, dopo il campionato appena disputato ed i risultati conseguiti, credo che gli spetterebbe una chance in serie C, perché anche la serie B sarebbe troppo.
Ma meritocrazia, gavetta, premi per gli ottimi risultati sul campo, sono cose che non esistono nel calcio?
Tanti auguri