Maestra licenziata a Salerno: mondo della scuola in subuglio

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Salerno è stata licenziata una maestra con diploma magistrale: è il primo caso in Italia. E’ l’effetto della sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati che non potranno più accedere alle graduatorie che davano diritto a una cattedra. Nel caso in questione, la docente, 40 anni, insegnava in una scuola elementare ed era entrata nel 2015, con sentenza in primo grado, nelle graduatorie dei precari storici.

La decisione dei giudici arriva proprio mentre il governo, varando il “decreto dignità”, ha inserito un provvedimento per congelare per 120 giorni le maestre diplomate già assunte un anno fa dopo lo scorrimento delle Gae, le graduatorie ad esaurimento. La 40enne ha perso anche l’immissione in ruolo ottenuta l’1 settembre del 2017.

La maestra – scrive Il Mattino  – è stata in servizio fino a giugno presso un circolo didattico di Giffoni Valle Piana.  Sono trecento le maestre in bilico solo a Salerno – abilitate sia sulla scuola elementare che dell’infanzia – e il rischio è di registrare nei prossimi giorni altre sentenze negative dopo quella della Corte di Appello.

Il caso della sentenza di Salerno apre una discussione di carattere nazionale: il «Decreto dignità» varato dal Governo nei giorni scorsi ha di fatto congelato di 120 giorni la situazione della maestre diplomate e prorogato l’esecutività delle sentenze di eventuale depennamento dalle Gae non riguarda, purtroppo, la maestra di Giffoni – scrive Il Mattino -. La sentenza della Corte di Appello di Salerno è antecedente all’approvazione del decreto di «congelamento» dei licenziamenti delle maestre diplomate varato dal Governo.

1 Commento

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  • è necessario fare chiarezza sulla vicenda:
    QUESTIONE diplomati magistrali in 5 punti – ovvero
    PERCHÉ UN INTERVENTO LEGISLATIVO A FAVORE DEI DIPLOMATI MAGISTRALI RISCHIA DI DANNEGGIARE IL SISTEMA SCUOLA

    1. La sentenza n. 11/2017 prodotta dal Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria riguarda esclusivamente i diplomati magistrali che vorrebbero avere accesso alle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) puntando sul possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l’Anno Scolastico 2001/2002.

    Secondo la legge (D. M. 341/1990, D.Lgs. 297/1994, d.P.R. 323/1998) il diploma magistrale è un titolo di studio idoneo a consentire la partecipazione alle sessioni di abilitazione all’insegnamento o ai concorsi per titoli ed esami, ma di per sé NON CONSENTE L’IMMEDIATO ACCESSO AI RUOLI.

    Per avere diritto ad essere immessi nelle GaE i diplomati magistrali che oggi manifestano avrebbero dovuto abilitarsi attraverso gli appositi corsi previsti dal D.L. 97/2004, in alternativa partecipare alle sessioni riservate del 1999 oppure essere in possesso di altri titoli, come la Laurea in Scienza della Formazione Primaria vecchio ordinamento.
    I diplomati magistrali che stanno manifestando, al differenza dei loro colleghi che hanno rispettato l’iter normativo, stanno di fatto chiedendo di conseguire l’inserimento in graduatoria senza averne diritto.

    2. Il termine “licenziamento di massa” adoperato dai mass media è fuori luogo.
    Il MIUR non ha affatto deciso, all’improvviso, di licenziare i diplomati con i quali ha forzatamente stipulato dei contratti di lavoro imposti dai ricorsi: il MIUR non ha mai voluto stipulare tali contratti, essendosi sempre battuto in sede Giudiziaria CONTRO i ricorsi presentati dai diplomati magistrali.
    Ad oggi la Giustizia ha dato ragione al MIUR.
    È stato appurato nella sentenza n. 11/2017 che quei contratti NON dovevano essere stipulati e si auspica che la legge venga rispettata con conseguente interruzione dei suddetti contratti, sottoscritti per ordine giudiziario.

    3. In precedenza non era stata emessa nessuna “sentenza” a favore dei diplomati magistrali ma solo alcuni “cautelari” nell’attesa che la questione venisse approfondita e decisa nel merito (un atto fatto a loro tutela mentre veniva presa la decisione finale).

    4. Le scuole NON resteranno chiuse senza i diplomati magistrali.
    I diplomati cederebbero semplicemente il loro posto in graduatoria a coloro che hanno conseguito il diritto di occuparlo, a seguito dei sacrifici e della dedizione profusi per adeguarsi alla Legge.

    5. Ripercussioni sociali.
    I diplomati che oggi manifestano tirano in ballo le ripercussioni che l’applicazione della Legge avrebbe sulle loro famiglie.
    La permanenza dei diplomati nelle GaE ha ripercussioni su un numero di famiglie pari al doppio, poichè penalizza le posizioni di chi ha il pieno diritto ad esserci: vincitori di concorso, laureati SFP, GaE storiche, che in totale contano oltre 100mila persone.

    CONCLUSIONI – I rischi di un intervento legislativo a favore dei diplomati magistrali.

    È necessario che il Ministero rispetti quanto affermato dal Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria nella Sentenza n. 11/2017.

    NON c’è nessun licenziamento di massa dato assunzioni sono state imposte dai ricorsi, NON c’è alcun rischio di chiusura delle scuole se ci sono migliaia di persone più qualificate e disponibili a lavorare, NON sono di certo i diplomati magistrali ad essere penalizzati dato che altre categorie hanno più meriti e titoli secondo legge.

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