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La Cassazione tiene aperte le Fonderie Pisano, Procura bocciata

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«Ricorso inammissibile». La Corte di Cassazione conferma la decisione del Riesame e tiene aperte le Fonderie Pisano (i titolari della fabbrica sono stati assistiti dall’avvocato Guglielmo Scarlato). Decisione stasera.  L’attività all’opificio di Fratte è sospesa per 45 giorni su disposizione della Regione ma nel frattempo i titolari incassano un altro round dalla capitale. La Procura ha insistito per i sigilli, ritenendo insufficienti le garanzie a tutela della salute dei cittadini ed il piano industriale di messa in sicurezza e delocalizzazione, nonché reiterate le condotte illecite riguardo reflui ed emissioni.

La difesa dei Pisano ha sempre sostenuto la fragilità scientifica degli studi epidemiologici svolti su campioni limitati di popolazione, la legittimità piena delle autorizzazioni ottenute, la buona volontà manifestata con il piano che prevede lo spostamento della fabbrica. La decisione sul sequestro delle Fonderie Pisano era tornata ai giudici salernitani del Riesame dopo la pronuncia della Cassazione risalente al 28 settembre 2017, quando la Suprema Corte annullò l’ordinanza di dissequestro delle Fonderie emessa dal Riesame disponendo il rinvio per una nuova pronuncia.

La tesi dell’accusa formulata dalla Procura era quella di un’autorizzazione ambientale frutto di un patto collusivo tra controllori e controllati Inoltre: la Procura aveva ritenuto che il reato di gettito di sostanze pericolose andasse a sostanziare il mancato ossequio al principio di legalità; ma il Riesame ha sostenuto che la “normale tollerabilità” riferita alle emissioni dello stabilimento di Fratte non sia un criterio sufficiente a determinare la chiusura della fabbrica. E stasera per i Pisano è arrivata la nota positiva dalla Suprema Corte cui aveva fatto ricorso il pool di magistrati salernitani.

Fonte flashnewscampania.com

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