Ad annunciare il giro di vite e a spiegare un po’ più nel dettaglio la novità è stato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, sottolineando, orgoglioso: “Abbiamo inserito nel decreto Sicurezza una norma che, con alcune deroghe, vieta, a chi risiede in Italia da oltre 60 giorni, di circolare sul territorio nazionale con veicoli a targa estera”. Dunque, avverte: “Con noi i furbi non avranno più vita facile. Coloro che violeranno il divieto che abbiamo imposto dovranno pagare una multa salata e, se non si metteranno in regola, si potrà arrivare sino alla confisca del veicolo”. In arrivo quindi controlli più serrati e sanzioni più severe per chi non è in regola. Se sinora per una o due volte l’automobilista poteva essere avvertito dell’obbligo di reimmatricolare il veicolo e cambiare la targa con una italiana, per poi pagare una sanzione (da 84 a 335 euro) nel caso in cui fosse fermato per tre volte nell’arco dei sei mesi, ora le pene diventano più dure. In sostanza, infatti, la sanzione amministrativa partirà da 712 euro e la regolarizzazione dovrà avvenire entro 180 giorni, tempo nel quale il veicolo sarà tenuto in deposito. Scaduto questo termine di 6 mesi scatterà poi la confisca.
“Grazie al Governo e alla volontà del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i furbetti che fino a ieri utilizzavano in Italia auto immatricolate all’estero, pur risiedendo nel nostro Paese, non potranno più eludere tasse e controlli”, esulta Toninelli rivendicando che “con noi i furbi non avranno più vita facile. Ecco perché sono molto orgoglioso di questa misura, che tenta anche di porre un freno a una pratica scorretta purtroppo molto diffusa che danneggia tutti noi, togliendo al fisco soldi dovuti, e fa male anche a tante aziende italiane che lavorano correttamente”.
Fonte Ansa
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