No al DDL Pillon, anche Cava de’ Tirreni si mobilita

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Anche Cava de’ Tirreni mobilitata contro il disegno di legge Pillon grazie all’iniziativa dell’Associazione Resilienza di Agorà con la collaborazione del Comune di Cava de’ Tirreni e delle associazioni ‘Se non ora quando’, ‘Frida per le donne’, Rosa di Gerico, ‘Fuori Tempo- Teatro Luca Barba e Manden’.

Prima un convegno per spiegare le motivazioni del ‘No al DDL Pillon’ e poi un flash mob per le vie cittadine.

Ad aprire i lavori i saluti dell’amministrazione da parte del sindaco, Vincenzo Servalli, dell’assessore Barbara Mauro e della consigliera, Paola Landi e  delle presidenti delle associazioni, Cettina Capuano, presidente Se non Ora Quando, Ilaria Sorrentino-presidente Frida per le donne, Flora Calvanese- presidente La Rosa di Gerico e Gertrude Barba- presidente Fuori Tempo- Teatro Luca Barba.

A partecipare al convegno, tra gli altri, la presidente di Resilienza di Agorà, Filomena Avagliano, la presidente di Manden, Grazia Biondi e l’avvocato Emilia Natale.

“Il ddl pillon rappresenta uno strumento normativo di pericolo per una concreta bigenitorialita, che risponda in primis agli interessi dei minori. – Ha spiegato l’avvocato Emilia Natale. – Sotto l’egida della perequazione genitoriale sperequa invece lo strumento giudiziario a discapito dei soggetti deboli delle vicende processuali; che vedono vittime in primis i bambini e che assistono ad una possibilità di difesa garantita sistematicamente al coniuge economicamente più forte, raccontando del gratuito patrocinio come una panacea per le donne, soggetti notoriamente deboli sotto l’aspetto lavorativo ed economico, mentre invece così non è!

È necessario che le persone sappiano quali strumenti vengono previsti da questa proposta normativa, su quali tutele giudiziarie incide e cosa realmente potrebbe accadere se passasse una legislazione così concertata. La finalità dell’incontro è divulgare, spiegare ai non addetti ai lavori quel che il “burocratese” non traduce, affinché sappiano come potrebbero cambiare le dinamiche endofamiliari e le conseguenti tutele nel momento patologico del rapporto e quando si determini una frattura coniugale e genitoriale. “

L’incontro ha ribadito il ‘NO’ alla mediazione obbligatoria, all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori, al mantenimento diretto, al piano genitoriale e all’introduzione del concetto di alienazione parentale

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