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Delitto Marchesano, fermato un amico del 27enne salernitano

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Svolta nelle indagini sull’omicidio di Giuseppe Marchesano, il giovane di 27 anni trovato senza vita nella sua abitazione, trivellato da colpi di pistola. Dopo molte ore di interrogatorio, nella tarda serata di ieri è stato fermato e trasferito in carcere un coetaneo della vittima, D.S. le sue iniziali, residente a Chiesina Uzzanese. L’accusa è omicidio volontario. I carabinieri stanno effettuando una serie di approfondimenti su una pistola 357 Magnum, di recente acquistata dal giovane. L’arma è compatibile con quella usata per uccidere con sei colpi, quattro alla testa e due alle gambe, Giueppe Marchesano.

“Le attività investigative, condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale e dalla Compagnia di San Miniato, e dirette dal Pubblico Ministero, Dottor Restuccia, hanno permesso di evidenziare, a presupposto della misura adottata, il pericolo di fuga e i gravi indizi di colpevolezza. In particolare, a carico dell’indagato, sono stati raccolti elementi a conferma della presenza sul luogo e nel momento del delitto e della disponibilità di un’arma da fuoco compatibile con gli accadimenti. Gli accertamenti si basano sulla raccolta di elementi di fatto, compendiati da ulteriori contributi informativi”, ha spiegato una nota dell’Arma.

“Sono state le indicazioni della famiglia della vittima a indirizzarci verso di lui, che ha negato ogni addebito – ha aggiunto il procuratore Crimi – Riteniamo di avere però indizi sufficienti. C’è una telecamera che lo colloca a bordo del suo pick up a quattro chilometri di distanza dalla casa della vittima quando lui ha negato di essere stato lì”.

E’ stato appurato che i due si conoscevano ma il movente del delitto è ancora da chiarire.

E’ stato quindi associato alla casa circondariale Don Bosco di Pisa, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Fonte quinewscuoio.it

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