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Legambiente su inchiesta della Dda sul ciclo dei rifiuti in Campania

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“Le notizie riguardanti l’inchiesta della Dda sul ciclo dei rifiuti delinea un quadro complesso ed inquietante che conferma l’esistenza di modalità e meccanismi illeciti-criminali in vigore in Campania da anni.

Un palcoscenico, quello del settore rifiuti, affollato da una vera e propria imprenditoria ecocriminale che si avvale di professionisti e funzionari pubblici corrotti, colletti bianchi, uomini politici e delle istituzioni.

Un “sistema corruttivo” che facilita ed esaspera il malaffare in campo ambientale in maniera formidabile, aprendo varchi nella pubblica amministrazione e tra gli enti di controllo, trasformando gli interessi collettivi in miserabili interessi privati e dando così la stura al sistematico saccheggio dei beni comuni .

Un “sistema” confermato dal nostro rapporto Ecomafia che vede laCampania maglia nera a livello nazionale nel ciclo dei rifiuti:è la regione con il più alto numero di reati accertati in questo settore 1.357, il 18% sul totale nazionale, con incremento pari al 39% rispetto lo scorso anno, con 1.416 persone denunciate e 14 arrestate e 538 sequestri.

L’inchiesta rappresenta ulteriore colpo che mina la fiducia dei cittadini e l’ impegno nella realizzazione del ciclo sostenibile dei rifiuti di quella parte sana imprenditoriale e istituzionale.

Fiducia nell’operato della magistratura: la posta in gioco è alta e riguarda il presente e futuro della nostra regione in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In una nota Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania commenta la maxi inchiesta della Procura sul ciclo dei rifiuti in Campania.

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