A Cava de’Tirreni presentata la grande mostra di Robert Doisneau

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Nella mattinata di venerdì 30 novembre, nella sala espositiva del Monastero di San Giovanni, il Sindaco Vincenzo Servalli, la project manager  della Vidi, Chiara Spinnato e il curatore della mostra, Francesco Pozzi, hanno presentato il progetto che mette in mostra gli scatti di Robert Doisneau, (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1 aprile 1994), uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento.

Dall’1 dicembre 2018 al 3 marzo 2019, 70 immagini in bianco e nero che ripercorrono l’universo creativo del fotografo francese, saranno esposti nelle sale della galleria espositiva del complesso monumentale del Monastero di San Giovanni.

“La mostra dedicata a Robert Doisneau – afferma il Sindaco di Cava de’ Tirreni – persegue l’obiettivo di caratterizzare la nostra città come polo culturale, non solo in ambito regionale, ma anche nazionale ed internazionale, come in questo caso. Lo stiamo facendo grazie alle tante collaborazioni che hanno individuato Cava de’ Tirreni come uno straordinario palcoscenico per iniziative di grande valenza; per la sua storia, le sue tradizioni, le tante professionalità che riesce a metter in campo e per location, come il complesso monumentale di San Giovanni che è una fantastica cornice per accogliere eventi importanti.

Non solo, però. In questi ultimi anni si è consolidata una forte presenza di visitatori che scelgono la nostra città per la qualità dell’accoglienza, per una offerta variegata di iniziative nel campo dell’arte e della cultura, dalla ceramica alla letteratura, dalla pittura, al teatro, dal folklore alle rievocazioni storiche, per finire ad una ottima enogastronomia con tanti locali alla moda”.

Il percorso espositivo, che mette in mostra alcune delle icone più riconoscibili della sua carriera come Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Les pains de Picasso, Prévert au guéridon, si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i soggetti a lui più cari, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.

“I soggetti prediletti delle sue fotografie – spiega il curatore della mostra, Francesco Pozzi – sono i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo. Com’ebbe modo di ricordare lo stesso Doisneau, “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”.

Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert col quale condivise, fino alla sua morte, un’amicizia fraterna e qui presente con uno scatto – Prévert au guéridon – che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il suo fedele cane e l’ancor più fedele sigaretta”.

Al Monastero di San Giovanni, si possono ammirare alcuni dei suoi capolavori più famosi, tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, scattata nel 1950, che ritrae una coppia di ragazzi che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre, attorno a loro, la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau, infatti, stava realizzando un servizio fotografico per la rivista americana Life, e chiese ai due giovani di posare per lui.

Il lavoro di Doisneau dà risalto e dignità alla cultura di strada dei bambini; ritornando spesso sul tema dei più piccoli che giocano in città, lontani dalle restrizioni dei genitori, trattando il tema del gioco e dell’istruzione scolastica con serietà e rispetto, ma anche con quell’ironia che si ritrova spesso nei suoi scatti. È il caso di Les pains de Picasso, in cui l’artista spagnolo, vestito con la sua tipica maglietta a righe, gioca a farsi ritrarre seduto al tavolo della cucina davanti a dei pani che surrogano, con la loro forma, le sue mani.

 

Orari:

da martedì a domenica: 10,00 – 13.00; 16,00 – 20,00

lunedì chiuso

La biglietteria chiude un’ora prima

 

Ingresso:

Intero, € 9,00

Ridotto, € 7,00

L’ingresso ridotto è previsto per ragazzi dai 6 ai 18 anni over 65 anni studenti universitari muniti di tessera gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone

Ridotto speciale scuole, € 4,00

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