Salerno: torna “Creattiviamo la città”, il festival della creatività giovanile

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Torna “Creattiviamo la città”, il festival della creatività giovanile promosso da InformaGiovani Salerno e a cura di Arci Salerno, con il patrocinio del Comune di Salerno. Tre giorni di dibattiti, workshop, mostre e concerti dedicati al tema del lavoro e dell’arte.

“Occupati d’arte” è il tema scelto per la sesta edizione del festival, un’occasione per riflettere sulle dinamiche dello sviluppo dell’occupazione giovanile nel mondo dell’arte. Una fetta sempre più consistente di giovani riesce a trovare una propria dimensione lavorativa sfruttando le proprie competenze artistiche o, comunque, riesce a inserirsi fruttuosamente nell’ambito dei processi produttivi dell’industria artistico-culturale: questo è quanto emerso dall’analisi dei dati raccolti nel lavoro di informazione e orientamento rivolto ai giovani tra i 16 e i 35 anni svolto dallo sportello InformaGiovani.

Occupati d’arte diventa, così, una duplice occasione di riflessione per la duplice carica semantica che assume il titolo in base all’accento tonico: “occupàti d’arte” come analisi dei casi positivi, rassegna e racconto di chi è riuscito a creare lavoro nell’arte; “òccupati d’arte”, nel contempo, come monito, invito, stimolo a seguire l’esempio di chi ce l’ha fatta, di chi ha trovato lavoro valorizzando e sfruttando le proprie competenze artistiche e gestionali.

“È un’operazione di promozione del servizio, e di riflessione e di confronto”, afferma il presidente del comitato provinciale Arci Salerno, Francesco Arcidiacono, “per tre giorni abbandoniamo lo spazio fisico dello sportello per far conoscere ai giovani i nostri servizi di informazione e orientamento, e nello stesso tempo offriamo loro anche una nuova prospettiva, un nuovo modo di pensare e vivere la questione del lavoro”.

“Abbiamo deciso di raccontare, ai tanti giovani pieni di talento che arrancano a trovare un posto di lavoro, la storia di chi si è occupato di arte e ha trovato occupazione nel mondo dell’arte, della cultura, della comunicazione”, sostiene Angelo Cariello, coordinatore del servizio InformaGiovani di Salerno.

“Anche lo sportello InformaGiovani, oltre ai servizi ordinari che continua a svolgere, ha bisogno di essere ripensato, di accettare le sfide del nostro tempo, di adeguarsi e partecipare alla rivoluzione sociale e culturale costantemente in atto. Non si può più credere, purtroppo, di trovare lavoro inviando semplicemente un curriculum. Se gli spazi e le offerte si restringono, allora bisogna aprirsi a un nuovo approccio e puntare in modo deciso su tutte le competenze – non solo quelle artistiche – che ognuno matura in percorsi anche non istituzionali”.

Il programma del festival prevede tre giorni di attività.

Si parte venerdì 21 con i due workshop, rivolti agli studenti del Liceo Statale Alfano I di Salerno, sulla storia di due festival artistici campani che, negli anni, sono diventati un fattore di sviluppo per l’intero territorio, creando occupazione e sviluppo: “Disorder. Storia di un festival che ha già fatto storia”, a cura di Felice Calenda (Macrostudio) e “Giffoni Film Festival. Il caso di un festival di fama mondiale” a cura di Luca Fresolone (Giffoni Experience).

Alle ore 17 di venerdì 21, spazio ai racconti e alle riflessioni, presso il centro InformaGiovani in via Portacatena, con il dibattito condotto dalla giornalistaValentina Risi “L’arte è lavoro. Io lavoro nell’arte” a cui prenderanno parte Francesco Arcidiacono (presidente Arci Salerno), Mariarita Giordano (assessore Politiche Giovanili e Innovazione del Comune di Salerno), Maurizio Merico (docente di Sociologia dei processi culturali dell’Università degli Studi di Salerno), Stefania Leone (responsabile Osservatorio Culture Giovanili UNISA), Pierluigi De Simone (fotografo e docente ILAS) e Licio Esposito (videomaker Cactus Film Produzioni).

Sabato 22 dicembre, alle ore 19, presso il centro InformaGiovani in via Portacatena 62, ecco l’inaugurazione della mostra fotografica “I giganti del blues a Salerno. La storia di un festival negli scatti di Pasquale Stanzione”, una raccolta delle immagini più belle che il fotografo salernitano, prematuramente scomparso, ha prodotto durante l’età dell’oro della musica dal vivo a Salerno, gli anni tra l’87 e il 1995 in cui l’ARCI e il Circolo Mumble Rumble, con il sostegno del Comune di Salerno, portarono in città artisti del calibro di B. B. King, Blues Brothers, Stevie Ray Vaughan, Chick Corea, Salif Keita, Joe Zawinul, Bo Diddley e tanti altri.

Alle ore 20 e 30 di sabato 22 dicembre, poi, nella Chiesa della Santissima Annunziata, in via Portacatena, il concerto di Bruno Bavota, protagonista della scena modern-classic internazionale, tra i migliori esempi di pop pianistico, compositore e polistrumentista.

Scelto da Paolo Sorrentino per la colonna sonora di “The Young Pope” e dalla Apple per la musica di uno spot in America, già paragonato ad artisti come Dustin O’Halloran, Nils Frahm, Ludovico Einaudi ed Ólafur Arnalds, Bruno Bavota ha costruito uno stile unico che lo ha portato a superare gli 11 milioni di ascolti sulla piattaforma musicale Spotify solo nel 2018.

Domenica 23 dicembre, dalle 10 e 30 fino alle 20, gli operatori del servizio InformaGiovani e dello sportello Passwork, anch’esso promosso dal Comune di Salerno, saranno in strada, a Via Porta Catena, con un banchetto informativo, per promuovere e far conoscere alla città i servizi di orientamento per i giovani.

A chiusura del festival, infine, domenica 23 dicembre, alle ore 21.30, presso il Teatro Augusteo il concerto di uno dei più grandi cantautori italiani contemporanei, Francesco Di Bella. Ex frontman dello storico gruppo 24 Grana e da qualche anno protagonista di un percorso solista che vanta già due album all’attivo, Francesco Di Bella presenterà, accompagnato dalla sua band al completo, il suo ultimo lavoro discografico, “‘O diavolo”, disco pubblicato lo scorso novembre, un’opera di rottura e di innovazione che conferma “’O Cardillo” napoletano come uno tra i migliori esponenti del cantautorato rock d’autore. Ad aprire il concerto, Aliante, gruppo salernitano che, dopo aver collezionato premi e partecipazioni a importanti rassegne, ha pubblicato lo scorso aprile il primo EP “Aliante”.

A far da corredo alla tre giorni di iniziative, due mostre fotografiche e una installazione ambientale: 44°16’47.66″ N 12°06’18.89” E, mostra fotografica di Pierluigi De Simone; “La sospensione del giudizio”, installazione ambientale di Valentina Gaudiosi; “I giganti del blues a Salerno. La storia di un festival negli scatti di Pasquale Stanzione”, mostra fotografica di Paquale Stanzione.

44°16’47.66″ N 12°06’18.89″ E è il titolo della mostra fotografica di Pierluigi De Simone, una ricerca fotografica autentica, un progetto di antropologia politica, un lavoro in cui l’arte si fa racconto sociale. Quelle del titolo sono le coordinate geografiche della comunità “Papa Giovanni XIII” di Durazzanino, vicino Forlì. Un centro di recupero dalla tossicodipendenza, una trincea in cui quotidianamente va in scena la più importante delle battaglie, quella per una vita nuova.

Un punto di arrivo, la comunità, e – al contempo – un punto di partenza. Pierluigi De Simone, fotografo dal curriculum sterminato e docente ILAS Designers School, ha realizzato trentatré ritratti utilizzando un banco ottico, la macchina fotografica per eccellenza, uno strumento lento, rischioso, complesso, assolutamente fuori dalla frettolosa ordinarietà. Trentatré scatti, trentatré volti in primissimo piano, trentatré storie di dignità e riscatto raccontate attraverso gli occhi – selettivamente a fuoco – di chi conosce l’arte elettiva della lotta.

“La sospensione del giudizio” è l’installazione ambientale di Valentina Gaudiosi, un surreale gioco di sguardi e visioni, un’opera che gioca con le dimensioni – solitamente scontate – della percezione visiva, rovesciandole e aprendo così lo spazio a una nuova realtà di significato, un nuovo modo di vivere e interpretare gli spazi fisici e le pulsazioni spirituali Fotografa, videomaker, artista poliedrica, dopo aver curato la scenografia di decine e decine di concerti ed eventi, dopo aver portato in piazza a Contursi Terme le proprie colossali opere ambientali in occasione delle sette edizioni del festival Intercettazioni del circolo Arci Bandiera Bianca, Valentina Gaudiosi presenta a Salerno un progetto autentico e autoprodotto di riscrittura e rivisitazione degli spazi fisici, un’occasione per sospendere – e, magari, rivedere completamente – i propri giudizi e pregiudizi sulla realtà.

“I giganti del blues a Salerno. La storia di un festival negli scatti di Pasquale Stanzione”

Tutti gli eventi del festival sono a ingresso gratuito.

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