L’iter per stabilire che il trapianto di rene si possa effettuare prevede un’attenta analisi clinica, immunologica e psicologica da parte dell’equipe sulla coppia donatore-ricevente. Al termine di questa valutazione, una commissione costituita da un team di specialisti, estraneo all’iter clinico di studio della paziente, riesamina il caso per essere certi della correttezza della procedura e della consapevolezza del donatore e del ricevente. Concluso il riesame, la pratica viene rimessa al magistrato che, se ne riconosce la correttezza procedurale, ne autorizza il compimento.
Lo scorso 13 dicembre, l’equipe del Policlinico Federico II, guidata dal prof. Michele Santangelo, ha realizzato l’intervento. Al padre il prelievo dell’organo è stato effettuato con tecnica totalmente laparoscopica, che riduce le sofferenze post-operatorie, i tempi di degenza ed i tempi di recupero funzionale. L. è stato rapidamente dimesso ed è in perfetta forma.
Alla figlia, che è in buone condizioni, il trapianto da vivente ha consentito di rientrare in quel fortunato gruppo di pazienti, definito “pre-emptive”, che possono cioè giovarsi di ricevere un rene prima dell’entrata in dialisi.
Fonte Repubblica.Napoli.it
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