
Il team, composto da due anestesisti, un cardiochirurgo, due infermieri, un tecnico specializzato e due autisti, è partito da Roma dopo la mezzanotte del 24 dicembre con un’ambulanza speciale e una macchina di supporto per prestare soccorso alla piccola poichè nell’ospedale napoletano non c’è l’Ecmo pediatrica.
Alle sei del mattino, dopo che le funzioni vitali della bambina erano state supportate con la circolazione extracorporea (aumentando l’ossigenazione del sangue, riducendo i valori ematici di anidride carbonica, incrementando la gittata cardiaca ed agendo sulla temperatura corporea), il team ha fatto ritorno nella Capitale portando la piccola paziente che ora è ricoverata nell’area rossa, ossia nel reparto di terapia intensiva del Bambino Gesù.
Dopo aver postato una foto dell’alba di ritorno sull’autostrada, il gruppo ha ricevuto una valanga di messaggi di ringraziamento sui social anche dai genitori di altri bambini che avevano avuto in passato lo stesso problema ed erano stati salvati grazie all’intervento di soccorso Ecmo. “Siete angeli in terra, siete eroi, grazie per tutto quello che fate”, sono solo alcuni degli apprezzamenti arrivati alla squadra di soccorso.
Miracolo sarebbe stato se non fosse intervenuto nessuno e la bambina sarebbe guarita!!!
In questo caso, invece, ancora una volta è soltanto PROGRESSO SCIENTIFICO.
Sarebbe veramente segno di sprovincializzazione il mancato ricorso a titoli come ” MIRACOLO “,
” SHOCK ” ecc. da parte di questa testata. Ma temo che la mia rimarrà una vana speranza.
Voglio mandare invece un pensiero a tutti i piccoli pazienti che non avranno la fortuna di ricevere cure
così adeguate e tempestive. Per loro non potrà esserci nessun ” MIRACOLO “…