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Salerno: Cammarota su Marina d’Arechi, Viadotto Gatto e Fonderie

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Marina d’arechi, Viadotto Gatto, sinistri stradali. Sulla scrivania di Antonio Cammarota, presidente della commissione trasparenza del Comune di Salerno, ci sono tre focus da concludere. «Attendiamo gli atti per fare chiarezza su tre grandi questioni amministrative e politiche», spiega a Le Cronache Antonio Cammarota che, in Consiglio comunale, rappresenta “la nostra libertà”.

In vista delle imminenti elezioni provinciali – lui che è stato seduto tra gli scranni di Palazzo sant’agostino all’epoca dell’elezione diretta – spiega che si «muoverà senza compromessi, come ho sempre fatto».

In pratica come si posizionerà?

«Le istituzioni senza voto popolare non valgono nulla. Io ho contestato la riforma anche nei tribunali invocando l’incostituzionalità. Per quanto riguarda l’appuntamento del 3 febbraio, io non devo nulla a nessuno. rifletterò. Ci sono da un lato amici antichi, dall’altro ci sono altri colleghi di comuni battaglie politiche e dall’altro ancora nuovi spazi da percorrere».

A proposito di colleghi di comuni battaglie politiche: a Palazzo di Città l’opposizione cittadina non è poi tanto organica…

«Siamo più forze politiche, i sei consiglieri di opposizione rappresentano quattro candidati a sindaco. C’è chi preferisce la politica del sempre no, chi preferisce contestare ideologicamente il potere. Io ho sempre pensato che chi fa opposizione lo debba fare come se si trovasse al governo con proposte nell’interesse della città e credo che la mia storia sia piena di questi momenti. allo stato non c’è una opposizione organica ma è tempo di valorizzare ciò che unisce per contrastare l’arroganza del potere».

Nell’ultimo periodo in commissione trasparenza sono stati accesi i riflettori su diverse vicende amministrati ve. Partiamo dall’ultima: l’ammontare dei sinistri dovuti alle buche in strada…

«Abbiamo chiesto all’ufficio legale quanto ci costa una buca stradale e se non valga la pena ripararla subito. Il Comune paga tantissimi soldi ed in più sono numerosi gli incarichi legali che vengono elargiti».

Passiamo al Viadotto Gatto…

«Attendiamo di avere la copia di tutti i documenti relativi alle verifiche strutturali del Viadotto. Abbiamo chiesto gli atti all’assessore De Maio e ora l’abbiamo risollecitato anche con una richiesta inviata al segretario generale del Comune di salerno. Sulla vicenda non ci convince un monopolio di una piccola società per una verifica così importante: vogliamo sapere se è accreditata. Così come vogliamo sapere quale tipo di gara è stata fatta e su quali basi sono state fatte proroghe rinvii e nuovi appalti»

Altra battaglia riguarda il Marina d’Arechi…

«Il nuovo Puc disegna la linea del Marina d’arechi così come è, senza la verifica della liceità dello stato di fatto ed in particolare riferimento alla formazione della spiaggia e alla mancata realizzazione del ponte. In commissione trasparenza abbiamo anche rilevato che si effettuano operazioni di rimessaggio e lavaggio su aree che, carte alla mano, non competono. anche in questo caso attendiamo la documentazione.

Al Comune è stata smarrita e l’ingegnere Ragusa attende gli atti dalla regione Campania. Attenderemo fino a fine mese poi denunceremo i fatti alla Procura della repubblica. In sintesi si può affermare, comunque, che il  Comune non sa che cosa succede sul proprio territorio».

Il nuovo Puc porta anche il nuovo Ruggi d’Aragona…

«Può essere una priorità se ci sono i soldi. Io penso che la priorità in questo momento sia la delocalizzazione del porto di salerno. Per il “Ruggi” di tratta di un miglioramento, per il porto di una necessità. Attualmente il porto imprigiona la città la sua delocalizzazione porterebbe enormi benefici. spostare il porto significa migliorarlo, con la retroportualità nella Piana del sele il collegamento con le ferrovie, l’aeroporto e l’autostrada e significa migliorare anche la città di salerno, il viadotto Gatto e la sua costa».

Da consigliere provinciale ha guidato una commissione trasparenza i cui atti erano pubblici. A Palazzo di Città, invece, restano chiusi negli uffici…

«Non solo erano pubblici ma era consentita anche la partecipazione dei giornalisti. Credo che la delega politica imponga incondizionata trasparenza. Stiamo lavorando per la modifica del regolamento, consapevoli del fatto che pur avendo personalmente voluto con ogni forza l’ inizio di questa riforma, insieme al consigliere antonio D’alessio è evidente che sarà la maggioranza per la forza dei numeri a decidere».

Le Fonderie Pisano sono uno degli argomenti trattati da quella commissione in provincia. E’ ancora favorevole alla proposta Cupa Siglia per la delocalizzazione?

«Sì perché a differenza di tutte le altre soluzioni per cui si fanno i conti senza l’oste, Cupa siglia era stata già individuata come sede per il termovalorizzatore, quindi oggetto di tutte le autorizzazioni e i controlli del caso. Purtroppo la deriva giudiziaria non è stato un bene, perché ha bloccato il processo politico».

Fonte Le Cronache in edicola sabato 19 gennaio 2019

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