Il Comune di San Rufo vince la battaglia giudiziaria contro il Consorzio Centro Sportivo Meridionale

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Il 15 gennaio scorso la Corte di Cassazione, con la sentenza n.  3106/2019, ha chiuso un contenzioso che ha contrapposto il Comune di San  Rufo al Consorzio Centro Sportivo Meridionale in una battaglia  giudiziaria che è durata diversi anni e che ha costretto il Comune a difendersi prima dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale e alla
Commissione Regionale e, in ultimo, innanzi alla Suprema Corte di  Cassazione per vedere riconosciuta la legittimità degli atti con i quali  ha richiesto al Consorzio il pagamento dell’imposta comunale sugli  immobili di proprietà del Centro Sportivo Meridionale.

La sentenza della Cassazione, infatti, ha respinto il ricorso proposto  dal Consorzio contro la sentenza della Commissione Regionale che aveva  già dato ragione al Comune e che, a sua volta, confermava la sentenza  della Commissione Tributaria Provinciale, pure favorevole al Comune.

«È una sentenza molto importante per il Comune di San Rufo – ha  commentato con soddisfazione il sindaco Michele Marmo – perché riconosce  la legittimità di una battaglia combattuta dal Comune, da un lato con  amarezza, perché in contrapposizione ad una realtà del proprio  territorio, nonostante i tentativi di interagire con la stessa  nell’interesse dell’intero comprensorio, dall’altro con  fermezza per  far valere un principio di giustizia in base al quale gli amministratori  di beni pubblici, a prescindere dagli aspetti giuridici in ogni caso  vincolanti, non possono invocare il regime privatistico quando si tratta  di rivendicare autonomia gestionale e ricordarsi della valenza pubblica  degli stessi beni quando si tratta di pagare le tasse e chiederne  l’esenzione,  anche a scapito della correttezza della concorrenza nei  confronti degli altri operatori degli stessi settori.

L’intera vicenda giudiziaria – aggiunge Marmo – si è conclusa con un  provvedimento che riconosce la legittimità degli atti adottati.  Ringrazio per questo gli uffici comunali che hanno operato correttamente  e l’avvocato Nicola Senatore che, con la professionalità e la competenza  che lo contraddistinguono, ha adeguatamente rappresentato gli interessi
del Comune anche dinanzi alla Corte di Cassazione, ottenendone ragione».

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