Furti di veicoli diretti in Libia: ci sono anche auto rubate a Salerno

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Veicoli rubati «su commissione» in Italia e che venivano poi trasferiti in Libia, attraverso Malta, per la vendita a prezzi inferiori di mercato. A scoprire il tutto è stata la Procura di Ragusa, insieme con la polizia stradale iblea, che ha fatto luce su tre bande specializzate in riciclaggio, furto e ricettazione di veicoli commerciali. Fra i 40 indagati anche un ragusano, residente in Polesine, nel frattempo trasferitosi.

Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, falso e riciclaggio internazionale di veicoli. L’operazione, denominata ‘Coast to Coast’, ha alzato il coperchio su una organizzazione composta da siciliani e calabresi, con il coinvolgimento di alcuni cittadini maltesi. Secondo le stime degli investigatori sarebbero 36 i veicoli rubati e diretti in Libia attraverso i porti di Pozzallo, Augusta, Catania, Palermo, Salerno e Napoli: il valore complessivo è di circa un milione di euro.

«Le indagini  si sono protratte per tre anni – ha spiegato il comandante dellaPolstrada Ragusa, Gaetano Di Mauro – e hanno permesso di individuare tre nuclei operativi messi in connessione da un gruppo di libici e maltesi che pattuivano ad importi bassissimi, i furti o il dirottamento di mezzi sottoposti a vincoli fiscali dei quali poi i proprietari denunciavano fittiziamente il furto».

I gruppi criminali operavano in Sicilia orientale, occidentale e in Calabria. L’indagine è stata coordinata dalla procura di Catania, il pm titolare dell’inchiesta è Andrea Norzi. Il capo della Mobile di Ragusa, Nino Ciavola che con i suoi uomini ha agito a supporto dell’indagine affiancando la Polstrada ha posto l’accento sul valore di un mercato parallelo che spesso – con il furto dei mezzi commerciali – mette in ginocchio, le aziende «creando anche un circolo vizioso perché talvolta le stesse aziende si rivolgono a mercati paralleli».

Sottoposti a sequestro un deposito di 200 metri quadri a Francofonte con migliaia di pezzi di ricambio di veicoli, decine di gruppi propulsori e cambi di veicoli; a Comiso, in casa di due indagati, sequestrati documenti di circolazione, targhe, targhette identificative, certificati di proprieta’; a Scicli, in un’altra abitazione, sequestrati un’agenda e altri documenti di veicoli; a Catania, nell’officina di un indagato, una carta di circolazione di un veicolo rubato e presso un altro indagato, un fucile detenuto illegalmente. Uno dei libici arrestati dalla Squadra mobile nel 2016 aveva contraffatto i documenti di identita’ e condotto un’auto rubata a Milano del valore di oltre 40 mila euro. I 31 veicoli recuperati (di cui 21 autocarri, 1 betoniera, 1 compattatore, 8 autovetture) sono stati rubati per lo più in Sicilia.

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