La Salernitana frana a Brescia: ora sarà sofferenza fino alla fine

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C’era la flebile speranza dopo la remuntada al Cittadella che la Salernitana di scena al Rigamonti potesse regalare una Pasquetta serena ai propri tifosi che nonostante il giorno festivo e il deludente campionato dei granata non hanno fatto mancare la loro presenza in Lombardia. Ci si aspettava un pareggio per vivere con meno pathos le ultime giornate.

E invece è arrivato un altro sonoro 3-0 come quello dell’andata anche se stavolta a perdere è stata una squadra più viva e tonica ma con il solito annoso problema: la difficoltà a capitalizzare sotto porta. E cosi a decidere il match ci ha pensato il tridente biancoazzurro con Tremolada, Torregrossa (nel primo tempo) e Donnarumma su rigore nella ripresa. Il tutto contrapposto al tridente abulico Djuric-Jallow- Rosina.

Rinforzato nella ripresa con Calaiò al posto di un bocciato Jallow ma che oltre a buona volontà non ha visto più nulla. E lo strazio dunque continua. Ora ci sarà il Carpi, vietato sbagliare per mantenere la categoria mentre le Rondinelle sono, dopo questo successo, ad un passo dalla serie A.

Torna il campionato di serie B dunque nel giorno di Pasquetta con la Salernitana di scena a Brescia. Contro la capolista la squadra di Gregucci cerca gli ultimi punti utili per centrare la salvezza e chiudere i conti con una stagione con più ombre che luci.

Troverà un ambiente surriscaldato dai recenti risultati del Brescia e dalla chiamata al sostegno di mister Corini che ha chiesto un Rigamonti pieno per allungare in vetta alla classifica ed avvicinarsi alla serie A.

Il Brescia vanta il migliore attacco del campionato (63 reti), ha vinto più di tutte in questo torneo (16 successi insieme al Lecce) e perso di meno: appena tre sconfitte in campionato. L’ultimo stop si è registrato proprio al Rigamonti ad opera del Cittadella a inizio di marzo. Da allora sono arrivati quattro successi ed un pareggio.

La Salernitana, invece, dopo la vittoria sul Cittadella si è tirata fuori o quasi dalla zona rossa della classifica e potrà giocare senza particolari assilli e tensioni. Ad ogni modo, contro la capolista, i granata giocheranno con 3-4-1-2 al cospetto della prima della classe.

In difesa c’è Migliorini nonostante sia apparso in difficoltà nelle ultime uscite. Il reparto arretrato si completa con Pucino e Mantovani. Gli esterni di centrocampo saranno Lopez a sinistra e Casasola a destra. In mezzo Di Tacchio e Akpa Akpro. In attacco spazio a Djuric e Jallow con Rosina alle loro spalle. A Brescia la Salernitana sarà scortata da circa 300 supporter che rinnoveranno il gemellaggio con gli ultras bresciani.

Gli uomini di Corini in campo con il 4-3-1-2, dinanzi ad Alfonso ecco Sabelli, Cistana, Romagnoli e Martella. Il figlio d’arte Bisoli, l’estroso Tonali e Dessena in una mediana ricca di qualità. A Tremolada il compito di innescare Torregrossa e l’ex indimenticato e attuale bomber della B Alfredo Donnarumma. Arbitra Pezzuto di Lecce, decisione che ha visto non poche polemiche nell’ambiente lombardo che ha proprio nei salentini una delle dirette rivali per la promozione.

LA PARTITA

Tempo uggioso a Brescia ma temperatura mite. Pubblico importante nonostante il giorno festivo di Pasquetta. Rinnovata l’amicizia decennale tra le tifoserie di Brescia e Salerno. Partono a mille le Rondinelle che al 3’ passano subito in vantaggio grazie ad una ripartenza conclusa in modo impeccabile da Tremolada. La Salernitana sbanda e per poco non subisce il raddoppio, Pucino salva capre e cavoli. I granata si affacciano dalle parti di Alfonso all’11’ con Casasola che trova il varco giusto ma Bisoli sulla linea gli nega il 7 centro stagionale.

Ma è sempre il Brescia pericoloso con Tremolada prima e Sabelli poi. Djuric di testa fa valere il suo momento positivo ma è impreciso. Alla mezz’ora Akpa Akpro sbroglia una pericolosa incursione di Bisoli, poi Jallow sciupa la ripartenza. Dopo una buona occasione per Akpa Akpro al 37’ Torregrossa inventa e concretizza un gran gol dopo un triangolo con Donnarumma: piatto sinistro chirurgico e sfera nel sacco per il 2-0 che di fatto blinda il match. Prima frazione che si chiude con un tiro forte di Di Tacchio e un infortunio per Sabelli.

SECONDO TEMPO

Ripresa che comincia con la Salernitana che inserisce Calaiò per uno spento Jallow mentre Corini innesta Mateju per l’acciaccato Sabelli. E proprio l’Arciere imbeccato da Rosina sfiora il gol di sinistro, sfera fuori. Dopo un minuto solita botta di Di Tacchio deviata in corner. Granata più liberi ora mentalmente e Brescia che cerca di far trascorrere minuti preziosi. Corini inserisce Dall’Oglio per Tremolada. Proprio Dall’Oglio in ripartenza ha una buona chance ma il servizio per Donnarumma è fuori misura. Ma un minuto dopo gli avanti bresciani si procurano un rigore. Akpa Akpro aggancia Torregrossa alle spalle e Pezzuto fischia il rigore: Donnarumma dagli undici metri torna al gol dopo tre giornate. Gregucci rileva Rosina e inserisce Andre Anderson.

Al 25’ Romagnoli di testa sfiora il poker, palla fuori. Anderson ci prova da solo palla alta. I granata tirano i remi in barca e le rondinelle con il palleggio tengono i granata lontani dalla loro area tranne alla mezz’ora dove Calaiò in girata sveglia un sonnacchioso Alfonso. Tonali finisce sul taccuino di Pezzuto per fallo su Anderson. Esce Di Tacchio nei campani al suo posto Odjer mentre standing ovation per Torregrossa al suo posto Morosini. Intanto di testa il solito Anderson impegna Alfonso in corner. Dall’Oglio alza la gamba su Odjer e viene anche lui ammonito. I granata cercano il gol della bandiera, Cistana libera in corner sfiorando l’autogol, poi Djuric di testa manca l’obiettivo. La partita stancamente volge al termine con un’occasionissima di Donnarumma sciupata al 92’. Ora il Brescia è ad un passo dalla A mentre i granata con il Carpi si giocheranno il lasciapassare per la salvezza.

TABELLINO BRESCIA-SALERNITANA 3-0

BRESCIA (4-3-1-2): Alfonso; Sabelli (1′ st Mateju), Cistana, Romagnoli, Martella; Bisoli, Tonali, Dessena; Tremolada (9′ st Dall’Oglio); Torregrossa (34′ st Morosini), Donnarumma. A disp: Andrenacci, Gastaldello, Ndoj, Spalek, Rodriguez. All. Eugenio Corini.

SALERNITANA (3-4-2-1): Micai; Pucino, Migliorini, Mantovani; Casasola, Akpa Akpro, Di Tacchio (33′ st Odjer), Lopez; Rosina (15′ st A.Anderson), Jallow (1′ st Calaiò); Djuric. A disp: Vannucchi, Lazzari, D.Anderson, Vuletich, Gigliotti, Memolla, Schiavi, Orlando, Mazzarani. All. Angelo Gregucci.

Arbitro: Ivano Pezzuto di Lecce (Raspollini/Gamal). IV uomo: Lorenzo Maggioni di Lecco.

NOTE. Marcatori: 3′ pt Tremolada (B), 37′ pt Torregrossa (B), 14′ st Donnarumma su rig (B); Ammoniti: Tonali, Dall’Oglio (B), Odjer (S); Angoli: 5-8; Recupero: 1′ pt – 3′ st

6 Commenti

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  • Oggi effettivamente ho sofferto ..l’eccesso di capretto di ieri ..alle 18 me ne sono stato beatamente steso a quattro di bastoni ncopp o liett disinteressandomi totalmente di quella squadra che gioca con LA MIA MAGLIA DEL CUORE al posto nostro ..che maturalmente aldila’ dei titoloni per vendere fuffa e’ gia’ salva da tempo …

    VENDUTI NON AVRETE MAI LA MIA DIGNITA’
    LOTITAZZIOMMERDA

  • oggi è apparsa evidente. Sembra il migliore perchè gli altri compagni, quando hanno la palla al piede, mostrano limiti tecnici imbarazzanti. In una qualunque squadra con un gioco, come Brescia, Lecce, Pescara o Cittadella renderebbe il gioco poco fluido, rallentando la manovra e consentendo agli avversari di posizionarsi.

  • Lottare fino alla fine? e perchè? Se si vince col Carpi bisogna per forza soffrire fino alla fine? se si vince con il Cosenza bisogna lottare fino alla fine’ mah! che bravi e menagrani a r t i c o l i s t i!!!!! Sarebbe gradità una riconferma delle affermazioni pessimistiche!!

  • Ma di quale sofferenza parliamo, bisogna vincere solo una partita e pareggiarne un’altra, questo ammesso che Foggia, Venezia e Livorno le vincano tutte…siamo realisti. Campionato ormai finito: piuttosto che iniziative si possono fare per fare andare via Lotito o per espropriargli nome e marchio, così l’anno prossimo il circo se ne torna a Roma? Secondo me a questo punto bisognerebbe anche pensare a creare una seconda squadra cittadina, costringendo il signor Lotito ad affrontare la realtà: o vende o fallisce, perché qui altri soldi non ne vedrà.

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