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Abolite le note e le espulsioni: cosa cambia alle elementari

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Lo decide un emendamento alla riforma dell’insegnamento alla convivenza civile approvato alla Camera. Riforma che reintroduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole elementari e medie e che sarà con tutta probabilità approvata nel pomeriggio.

Come riporta Repubblica, infatti, saranno abrogati alcuni articoli di un Regio decreto del 1928 che imponeva sanzioni disciplinari in caso di “mancanza grave” da parte degli alunni. Un modo per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estendendo alla scuola primaria il Patto educativo di corresponsabilità valido per al momento soltanto per medie e superiori.

L’associazione nazionale presidi (Anp) plaude alla novità: “Si tratta di un atto di civiltà”, dice il presidente Antonello Giannelli, “Altro che buonismo: ma come si può pensare che sia giusta l’esplusione o la sospensione di bambini di 6-9 anni? Occorre piuttosto fare leva di più sul coinvolgimento delle famiglie”. Anche se pure all’interno della stessa associazione ci si chiede ora quali strumenti mettere in atto contro i baby bulli.

Ma l’intera riforma infiamma la polemica politica. “Sono tanto felice perchè oggi il Parlamento approva l’educazione civica obbligatoria nelle scuole”, ha rivendicato oggi Matteo Salvini, “Promessa mantenuta”. “Salvini deve smetterla di raccontare bugie agli italiani”, insorge però Simona Malpezza (Pd), “La proposta sull’introduzione dell’insegnamento di educazione civica, di cui si vanta, è cosa assai diversa da ciò che aveva promesso.

Il leader della Lega, infatti, si era impegnato, dichiarando che da settembre ci sarebbe stata la materia ad hoc (più di 30 ore obbligatorie), con docenti appositamente formati. Ma non sarà così. Non ci sarà nessuna ora in più e neppure un euro aggiuntivo stanziato”.

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