Lotta all’Ictus: Concerto a Salerno per il Progetto “Alice Incontra”

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L’Ictus cerebrale è tra le prime tre cause di morte e la prima causa di disabilità
nell’adulto, con pesante impatto sociale e devastante impatto familiare.
In Europa nel 2015 i costi stimati per la sola assistenza sanitaria diretta all’Ictus
sono stati di circa 20 miliardi di euro, mentre i costi indiretti: assistenza
informale della famiglia e perdita di produttività, nell’ordine di altri 25 miliardi
di euro.
Il Proclama della “World Stroke Organization” ribadisce che: “Le Stroke Unit
hanno da lungo tempo dimostrato il loro valore”, rivelando la capacità di
ridurre la mortalità del 3% e la dipendenza del 5%.
In Campania, laddove ogni anno si verificano circa 9000 nuovi casi di ictus
ischemico e 3000 emorragici, e la mortalità per ictus risulta essere la più alta
d’Italia (18 vs. 13/10.000 abitanti), non è stata invece ancora realizzata la Rete
delle “Stroke Unit”
Il ritardo accumulato negli ultimi dieci anni nell’attuazione della Rete Tempo
Dipendente per l’Ictus potrebbe aver favorito “mortalità e disabilità
evitabile” ed incremento dei costi a lungo termine.
Da una nostra elaborazione statistica basata sui dati dello studio SITS fase 4 e
dalla metanalisi Cochrane, risulta che sui circa 10.000 pazienti con ictus
ischemico che si verificano ogni anno in Regione Campania:
a. In assenza di interventi urgenti di rivascolarizzazione – trombolisi o
trombectomia -per i pazienti eleggibili entro le 4,5 ore- pari a 850 casi,
negli ultimi 10 anni si sarebbero registrati circa 3000 decessi e 7000
nuovi disabili evitabili !
b. Il trattamento in Stroke Unit piuttosto che in reparti di medicina o di
neurologia non specializzati, avrebbe evitato ancora 3000 decessi ed
8000 disabili evitabili in dieci anni!
Allo stesso tempo la mancata realizzazione dei Centri di Riferimento per l’Ictus
Emorragico e per l’ESA da rottura di Aneurisma Cerebrale, pure previsti dal
Piano Ospedaliero, troppo spesso priva i cittadini Campania di un’assistenza
tempestiva e qualificata, nonché di un’offerta terapeutica equilibrata e
consapevole -tra trattamento neurochirurgico ed intervento endovascolaredettata unicamente da indirizzi scientificamente validati.
SEZIONE SALERNO
WWW.ALICECAMPANIA.IT
Va inoltre stigmatizzata la persistente disorganizzazione ed inadeguatezza del
sistema regionale 118 che in mancanza di mezzi ed uomini adeguatamente
addestrati, troppo spesso è impossibilitato ad applicare percorsi e linee guida già
definite.
In sintesi a distanza di circa 15 anni dalla prima Commissione Regionale per la
realizzazione della Rete Ictus – DGR n.257 del 2005 – sollecitata da ALICe, ad oggi
poco è stato fatto.
In Campania risultano attive, tra carenze ed insufficienza, solamente due Stroke
Unit di secondo livello all’AOU Ruggi di Salerno ed alla AO Cardarelli di Napoli, a
fronte delle sette previste e nessuna delle tredici SU di primo livello indicate dai
documenti regionali.
Due Hub di vitale importanza, ma di fatto prive di una vera “Rete”, sinonimo di
integrazione territorio/ospedale, punto nodale per garantire interventi
tempestivi ed appropriati secondo standard assistenziali omogenei sul territorio
regionale, indispensabili per poter colmare l’enorme divario assistenziale
esistente tra la Campania e le altre regioni del nostro paese.
Il Comitato Scientifico dell’Associazione ALICe Campania in questa giornata di
riflessione sullo stato dell’assistenza all’ictus, lancia un appello affinchè si possa
dare inizio alla Rete Regionale delle Stroke Unit ed ai Centri di Riferimento per
l’Emorragia Subaracnoidea, così come al decreto 23 per il Percorso riabilitativo
unico integrato.
L’istituzione di una “task-force” per l’emergenza ictus presso gli organi
regionali preposti, nonché di un osservatorio regionale per le malattie
cerebro-vascolari, potrebbe essere l’occasione per mettere in campo
competenze e professionalità a favore del benessere dei cittadini campani

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