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Delitto alle Fornelle: «Daniela ha istigato Luca ad uccidere il padre»

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21 anni di reclusione per Daniela Tura De Marco la giovane salernitana accusata di concorso morale nell’omicidio del padre, il carrozziere delle Fornelle ucciso a coltellate il 19 febbraio 2016 nella sua abitazione di piazza Matteo d’Aiello nel cuore della Salerno vecchia, da Luca Gentile, già condannato in appello a 16 anni per quell’omicidio. Questa, almeno, la richiesta formulata ieri dal pubblico ministero Elena Guarino davanti ai giudici dellaCorte d’Assise di Salerno

Ieri mattina – scrive Le Cronache oggi in edicola – , il pubblico ministero ha definito la ragazza: “Forte e fragile, tenera e terribile”. Durante la requisitoria il magistrato titolare dell’inchiesta ha ripercorso la vita di Daniela Tura De Marco, il suo doloroso vissuto fatto di abusi, maltrattamenti, violenze fisi che e sessuali poste in atto da coloro di cui maggiormente si fidava: i genitori.

Esperienze negative che hanno profondamente segnato la ragazza che secondo il Pm avrebbe poi istigato in qualche modo Luca Gentile. Il vissuto di Daniela fatto di lacrime e dolori i parto lo aveva raccontato lei stessa nel corso di una delle tante udienza. Sentita come test tra le lacrime aveva ripercorso la sua fanciullezza ed adolescenza descrivendo quanto era stata costretta a subire a partire dalla separazione dei genitori. Poi l’arrivo di Luca Gentile nella sua vita che in qualche modo rappresentava la svolta, era amata. Fino a quella maledetta sera. Ieri mattina, l’imputata difesa da Antonietta Cennamo e Francesco Saverio Dambrosio era presente in aula.

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