Se rispondi è la fine, ecco le 5 truffe a cui devi stare attento

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Dalla truffa del sì ai numeri da non richiamare mai, fino al trucco della tariffa che raddoppia: sono tante le tecniche messe in atto via cellulare a scapito di utenti poco attenti. Ecco perché Facile.it ha creato un vademecum in 5 punti da usare come scudo contro i malintenzionati.

Secondo alcuni recenti dati di mercato (Rapporto Digital 2018) l’Italia è il terzo Paese al mondo per penetrazione di telefoni cellulari alle spalle solo di Corea del Sud ed Hong Kong. Gli italiani passano ore a parlare o navigare tramite cellulare, ma non sempre sono contenti del loro operatore e, anzi, secondo un’indagine svolta per Facile.it dall’istituto di ricerca mUp Research in collaborazione con Norstat, lo scorso anno sono stati più di 14 milioni (36% del totale dei titolari di un contratto di telefonia mobile) quelli che hanno scelto di cambiare compagnia telefonica. Un bacino di utenza così ampio non può che ingolosire la criminalità che cerca di mettere in atto truffe di vario tipo. Ecco un vademecum e alcune dritte per evitarle.

 

LA TRUFFA DEL SI’

Il funzionamento di questo genere di truffa è tanto semplice quanto pericoloso negli effetti che può produrre. Generalmente si riceve una telefonata – che può essere sia su linea fissa sia, appunto, sul nostro cellulare – proveniente da un numero con prefisso telefonico italiano. Non appena si risponde, chi ha chiamato ci chiederà se siamo il signor Tal dei Tali.

Rispondendo sì, con buona probabilità siamo finiti nella rete del ragno. Molte vittime di questa truffa hanno raccontato che quel ‘sì’, detto in assoluta semplicità e senza pensieri, tramite un’abile attività di montaggio audio è diventata la risposta a domande in realtà mai poste durante la conversazione e usate per certificare il fatto che si fosse richiesto l’abbonamento a qualche servizio a pagamento, il cambio di operatore e via dicendo.

Un modo semplice per difendersi è quello di dotare il telefono di un identificativo di chiamata che, prima ancora che noi si risponda, mostri il numero che ci sta chiamando. Se non lo si conosce occorre mettersi subito in allerta. Oppure se vi chiedono: “Lei è Mario Rossi?” Meglio articolare la risposta e, invece che sì, dire qualcosa del tipo: “Mi chiamo così” oppure “Sono io”.

I NUMERI DA NON RICHIAMARE

Un altro genere di truffa molto diffusa è quella legata alle chiamate non risposte ricevute da numeri sconosciuti. Il meccanismo è il seguente: si riceve una telefonata da un numero sconosciuto e nel momento stesso in cui rispondiamo, il truffatore fa cadere la linea senza dire una sola parola. L’intenzione di chi mette in atto la frode è proprio quella di spingere la preda a richiamare e, a quel punto, prosciugarle il credito telefonico addebitando sul suo numero costi a dir poco esorbitanti per la chiamata.

Questa truffa, affinché funzioni, ha bisogno di un elemento imprescindibile, ossia che la preda provi a ricontattare chi lo ha chiamato. L’aiuto più importante per non cascare in questo inganno arriva dal web dove bastano pochi secondi per verificare se il numero che ha chiamato sia già segnalato come origine di frodi.

GLI ABBONAMENTI TRUFFA

Milioni di italiani sono già caduti in questa trappola ritrovandosi iscritti, a loro insaputa, a servizi a pagamento che si sono attivati dopo aver navigato su un sito o dopo aver cliccato, anche involontariamente, su un banner. Il più delle volte ci si accorge della frode solo dopo l’esaurimento del credito telefonico o, comunque, dopo che ce ne è stata sottratta una quantità notevole.

Se è semplice cadere nella trappola, però, è altrettanto semplice uscirne o, addirittura, evitare di finirci. Basta richiedere al proprio operatore il blocco totale dei cosiddetti ‘servizi a pagamento’ e, se non si è fatto prima, contattare il proprio operatore non solo perché renda impossibili futuri addebiti, ma proceda anche al riaccredito di quanto tolto senza autorizzazione. Richiesta alla quale non potrà opporre alcun rifiuto.

LA TARIFFA CHE RADDOPPIA

Questo tipo di truffa è stato segnalato più volte alla polizia e, nella quasi totalità dei casi, il denominatore comune era la presenza di un call center i cui operatori un tempo lavoravano realmente per un gestore telefonico, ma che una volta concluso l’appalto, invece che cancellare i dati dei clienti di quel fornitore di telefonia, li conservavano per mettere in atto frodi.

Lo schema è sempre lo stesso; il cliente viene contattato con una telefonata e l’operatore – che sa quale sia l’azienda di telefonia mobile con cui la vittima ha un contratto – lo informa che proprio quella compagnia sta per aumentare di molto i costi o, anche, che ha avuto gravi problemi alle infrastrutture. Per metterlo al riparo da questi rischi o scusarsi dei fastidi arrecati dai problemi appena descritti è però in grado di offrirgli una nuova tariffa, con un altro operatore.

Questo non è mai il modo di agire delle aziende serie che operano nel campo della telefonia; se ricevete una chiamata come quella che abbiamo raccontato, non concludete nulla al telefono e prendetevi il tempo per verificare in prima persona, tramite il sito ufficiale della compagnia o chiamando al numero dell’azienda.

TRUFFE VIA WHATSAPP

La maggior parte di noi è ormai avvezza a non fidarsi di email che, non richieste, ci arrivano nella casella di posta elettronica e ci invitano, per un motivo o per un altro, a cliccare su un link per inserire dati privati o di pagamento. Lo stesso schema, però, oggi viaggia su un altro canale; i messaggi istantanei su telefono cellulare. Non abituati a dubitare di quello che ci arriva in questo modo, troppo spesso abbiamo le difese abbassate e, altrettanto spesso, cadiamo in trappola.

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