Bimba morta a 8 mesi. I vicini: «Jolanda era una bambola»

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Si fa fatica a credere, a Sant’Egidio del Monte Albino, che la piccola Jolanda – per tutti Joly – non ci sia più. Eppure Jolanda è volata in cielo e nessuno riesce a spiegarsi il perché. Nel quartiere nessuno vuole credere alla storia delle violenze. Qualcuno parla di atteggiamenti aggressivi dell’uomo. Altri, invece, raccontano che il padre della bimba di 8 mesi aveva un passato con problemi di tossicodipendenza, da poco scappato da una comunità, e sapevano che aveva anche precedenti. Del caso ne ha parlato anche il Tg Com e le principali testate locali e nazionali.

Ma chi sa cosa sia realmente successo a quella bambina tra la notte di venerdì e sabato sono Giuseppe e Imma, genitori di Joly – scrive Teleclubitalia.it -. Lui, originario di Pagani, noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, arrestato diversi anni fa anni fa per rissa, con un recente trascorso a La Tenda, la comunità di recupero per tossicodipendenti.

Lei, di Angri, moglie e madre insospettabile. Si erano trasferiti da un annetto e mezzo a Sant’Egidio del Monte Albino, dove vivevano con Jolanda ed il primogenito, di qualche anno più grande.

Gli investigatori, intanto, proseguono le indagini, alla ricerca di altri elementi che possano rendere più chiara la vicenda – scrive Salerno Today -. L’abitazione della coppia e dei loro due figli, situata a Sant’Egidio del Monte Albino, è stata posta sotto sequestro.

Ad affiancare i coniugi, come confermato dal sindaco Nunzio Carpentieri, era il nonno paterno che spesso restava in casa con loro.

“I nostri servizi sociali – ha ribadito il primo cittadino – avevano convocato la mamma e il nonno. Ci hanno sempre raccontato delle difficoltà economiche che aveva la famiglia ma nient’altro. Purtroppo abbiamo perso tutti. Io ho perso come padre, come cittadino e come sindaco. Abbiamo fatto tutti i passaggi ma probabilmente qualcosa non ha funzionato”.

In giornata sono proseguiti gli accertamenti da parte dei poliziotti che, coordinati dal sostituto procuratore Roberto Lenza, stanno provando a ricostruire una storia tanto tragica quanto complessa

 

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