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Torrione Matteo Mari uscita di scuola 1961 (di A. Gravagnuolo)

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Sono in classe con il MAESTRO ENZO FRESOLONE, suona la campanella, ci alziamo io, VITOLO e CAPUTO dai nostri banchi e andiamo verso la parete in fondo per prendere i nostri cappottini.

Sotto la parete sono seduti nei banchi i ragazzi più alti, CASELLA, diventerà un grande sportivo della piscina, De Michele diventerà un bravo carrozziere, DINO diventerà un direttore di banca.

La disciplina impone la discesa per le scale in fila per due, sono accanto a SANTAMARINA diventerà un medico oculista, a proposito CASELLA, SANTAMARINA, DADDEO e GRECO la mattina giungono a scuola con dei bellissimi e vaporosi fiocchi verdi.

Arriviamo nel salone d’ingresso e davanti la porta della DIREZIONE, il direttore Sorrentino, un grande direttore, vigila su tutte le classi in uscita. Pochi passi e passiamo davanti l’ambulatorio con la elegante crocerossina che con volto imperturbabile assiste alla scena delle classi che escono, l’ambulatorio era fornito della medicheria di prima necessità più gli attrezzi per il controllo della crescita dei bambini.

Sul lato lungomare dal salone d’ingresso escono le femminucce, mentre noi dalla parte interna. Ancora una quindicina di gradini e delle cancellate ci dividono dalla strada.

Il bidello non consente ai genitori di sostare in attesa dei figli sulle scale.

Attendo mia madre e nel frattempo, faccio pochi passi e mi vado a vedere la PALESTRA, bellissima ricca di attrezzi, tappeti, cavalletti, pertiche, corde e specchi per esaminare le correzioni per il fisico in crescita dei bambini. Esco dalla palestra mi inoltro sul campo da BASKET, faccio pochi passi ed ecco la pista del salto in lungo.

Al centro del grande ed elegantissimo cortile la grande asta con la bandiera italiana, poi delle scale che ti conducono al refettorio, i bambini che vogliono consumare il pasto devono solo prenotarsi e mangiano gratuitamente.

Mia madre non giunge ancora, rientro a scuola e mi vado a vedere il grande plastico costruito per ITALIA 61, sono rappresentati gli episodi più salienti del Risorgimento, mi soffermo in un angolo struggente, la fucilazione dei fratelli BANDIERA e penso come gli altri studenti hanno ricostruito bene l’ episodio storico , poi mi guardo LA GRANDE CARTA Geografica dell’ ITALIA ILLUMINATA fatta dalla nostra classe.

Sono rimasto solo con il bidello, mi guardo la scuola che dovrebbe essere sempre una sede antipatica per gli studenti, ma io riesco a cogliere la Sua freschezza e Le sue novità e la sua efficienza per quel TEMPO e oggi mi farebbe piacere per chi legge far notare che grado di civiltà scolastica aveva la MATTEO MARI del rione TORRIONE nel 1960

Sento il clacson della 600 di mia madre, mi precipito per le scale, saluto il bidello che ha un occhio un po’ offeso, saluto il solito Vigile anziano ma molto alto, passo davanti alla solita vecchietta che ha trasformato una carrozzina per neonati in bancarella dove vendeva di tutto.
Facciamo pochi metri in macchina e saluto il mio compagno di classe GIGINO LIAMBO, sta in un salone di barbiere, lo vedo che insapona la faccia di un signore adulto, busso, lo saluto e Lui ridendo ma sempre seriamente mi saluta con il braccio sinistro.

Gigino fino a 15 minuti prima era in classe con me, diventerà un grande BARBIERE con sede in via Diaz.

di Adolfo Gravagnuolo

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