Per entrambi i medici del 118 il sostituto Gaetana Amoruso – scrive Il Mattino – ha chiesto il rinvio a giudizio. Con il loro agire, avrebbero in sostanza determinato il decesso della donna, sopraggiunto dopo quasi tre mesi di coma.
In pratica ai due operatori del 118 viene contestato il fatto che avrebbero dovuto praticare una fleboclisi (infusione in vena) somministrando parenterale di cortisonici, per poi procedere ad un’intubazione orotracheale di emergenza. In questo modo, a causa «dell’inerzia diagnostica e terapeutica» commessa dai due indagati, la donna subì un collasso cardiocircolatorio. Poco prima, era stata in arresto cardiaco
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