Striscione neofascista per Rastelli davanti la Regione Campania, è polemica

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“Stigmatizziamo con forza il contenuto dello striscione esposto all’esterno dell’edificio sede della Giunta regionale della Campania, recante il messaggio «Il fascismo è etica!!!Camerata Rastrelli presente». Le strumentalizzazioni della morte di Rastrelli ad opera di alcuni gruppi neofascisti sono grottesche e fuori luogo. Tali soggetti, spinti da anacronistici afflati nostalgici, cercano di restituire una dimensione accettabile ad un’ideologia criminale e priva di alcun tipo di etica che ha rivelato tutta la propria immoralità, inadeguatezza e inumanità al cospetto della storia”.

Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli commentando il post apparso sulla pagina facebook ‘Mare Nero Centro di diffusione libraria’ riportato in un articolo de “la Repubblica”.

“Ci chiediamo – prosegue Borrelli – come sia possibile che qualcuno abbia potuto installare uno striscione del genere a pochi metri da una sede istituzionale senza che le autorità intervenissero. Il proselitismo fascista deve essere contrastato senza alcuna esitazione in quanto rappresenta un fenomeno grave e inconciliabile con la natura democratica dell’Italia repubblicana”.

15 Commenti

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  • Il proselitismo fascista È R E A T O P E N A L E D A P E R S E G U I R E P E R L E G G E !!! non è solo un infamia che provoca ribrezzo e nausea …. è oltre: è reato! Diversaente dallo striscione con i versi della canzone di Pino Daniele esposto e rimosso a Portanova, quella è un’opinione, legittima quanto condivisibile o meno che possa essere. Mentre il fascismo, quanto la sua apologia , è fuorilegge; è ben oltre la Carta costituzionale.

  • Impari prima il dettato costituzionale; poi se non le aggrada può serenamente espatriare.

  • Avete perso la storia vi ha condannati tutti e dovete ringraziare i comunisti che dandovi una lezione di democrazia vi hanno fatto ancora partecipi della vita democratica della ns nazione quindi col pugno chiuso w Gramsci w Togliatti w Pertini

  • La polizia postale avrebbe tutti gli elementi per chiedere l’indirizzo ip alla redazione e segnalarla all’autorità giudiziaria. Lei è perseguibile a tutto tondo, seguendo il dettame della Nostra Carta Costituzionale. Sarebbe … ma Lei , al pari dei suoi sodali, può tranquillamente offendere, gratuitamente: può impunemente professarsi infame squadrista. Lei, come i suoi sodali può attaccare gay, rom, neri, gialli, preti, e al contempo osannare capotifosi fascisti , brillanti venditori di droga, e criminali stragisti, e sa perché? Legga:

    Perché è così difficile applicare la legge Scelba sull’apologia del fascismo?
    La cronaca ha rimesso al centro del dibattito la “libertà di espressione” da accordare ai movimenti neofascisti. La legge italiana in materia è chiara, ma la sua applicazione spesso farraginosa

    Dallo striscione degli ultras della Lazio alla manifestazione in memoria di Sergio Ramelli, dal concerto nazi-rock organizzato da Veneto Fronte Skinheads in un padiglione del comune di Cerea alle disavventure della famiglia Mussolini sui social network. La cronaca delle ultime settimane – complice la ricorrenza delle celebrazioni per il 25 aprile – ci ha più volte messi di fronte al tema dell’estrema destra e dell’atteggiamento che una comunità democratica dovrebbe riservare a manifestazioni di nostalgia per ideologie totalitarie come il fascismo.
    Ma mentre si discute dei confini della censura sul web e dell’opportunità di dar voce a esponenti di movimenti variamente ispirati al Ventennio, l’ordinamento giuridico italiano possiede da tempo una norma per sanzionare l’apologia del fascismo. Si tratta della legge 645 del 1952, la cosiddetta Legge Scelba, nata dalla necessità espressa in una una disposizione transitoria e finale della Costituzione e ritoccata con un successivo intervento del 1975, ma la cui applicazione è risultata nel corso degli anni farraginosa ed eccessivamente discrezionale.

    Il saluto romano
    Uno degli ambiti in cui la giurisprudenza italiana fatica a trovare un’interpretazione uniforme è sicuramente quello che riguarda il saluto romano. Sul segno di riconoscimento del regime fascista – in questi giorni al centro di polemiche anche a causa di un discusso servizio del Tgr Emilia-Romagna – si sono susseguite sentenze di segno opposto, anche in riferimento a episodi molto simili tra loro.

    La fattispecie, oltre che dalla Legge Scelba, è regolata anche dalla Legge Mancino del 1993, che all’articolo 2 punisce “chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali” di organizzazioni, associazioni o movimenti “aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

    Lo scorso 30 aprile il Tribunale di Milano ha assolto quattro dirigenti di Lealtà e Azione, accusati di apologia del fascismo nel 2016 per aver mostrato il saluto romano al campo X del cimitero Maggiore di Milano, dove sono sepolti i caduti fascisti della Repubblica Sociale di Salò. Secondo il giudice “il fatto non sussiste” perché quella degli imputati sarebbe stata una “manifestazione del pensiero costituzionalmente garantita”.

    Poco più di cinque mesi prima, lo stesso tribunale aveva tuttavia preso una decisione molto netta in senso opposto, infliggendo una condanna per dei saluti romani inscenati nello stesso cimitero, appena due anni prima. Nelle motivazioni della sentenza, il giudice Luigi Varanelli affermava che “la manifestazione fu dichiaratamente volta a celebrare non i defunti ma la nascita del movimento fascista” e dunque “non commemorativa nel senso minimalista, ma rievocativa“.

    Il “problema” della norma
    La Legge Scelba vieta la “riorganizzazione del disciolto partito fascista” e prevede multa e reclusione in caso di violazione della norma, la cui applicazione viene preferita a quella della Legge Mancino, considerata meno specifica. Entrambe le leggi, tuttavia, devono contemperare il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero, che può essere compresso solo in nome di un’urgenza che la Corte costituzionale nella sentenza 74 del 1958 ha individuato nel “concreto pericolo per l’ordinamento democratico”.

    Al giudice è dunque affidata la discrezionalità nello stabilire quanto il pericolo sia effettivamente concreto, una prerogativa che la Cassazione ha fin qui interpretato seguendo due orientamenti differenti. Il primo sottolinea il carattere pubblico della manifestazione tipica del disciolto partito fascista, sanzionando la volontà di raccogliere adesioni e consensi propedeutici alla sua ricostituzione, mentre il secondo – più restrittivo rispetto alla norma – assegna la priorità all’articolo 21 della Costituzione, scegliendo di non punire le manifestazioni, anche pubbliche, di carattere commemorativo.

    Il deputato del Partito democratico Emanuele Fiano nel 2017 ha provato ad aggirare tale discrezionalità proponendo un disegno di legge che introducesse il reato di “propaganda del regime fascista e nazista”, ma il tentativo è naufragato con il termine della scorsa legislatura, anche in seguito alla dura opposizione del Movimento 5 stelle, che in commissione Affari costituzionali aveva definito il provvedimento “sostanzialmente liberticida”.

    Lei capirà, io sono democraticamente vincolato alla Promessa e alla Guarentigia Costituzionale dei miei avi. Lei invece, al pari dei suoi sodali, è vincolato alla promessa e alla commemorazione di stragisti , assassini, squadristi agrari, prima, e mafiosi fascisti poi. Le auguro di non incontrare mai sul suo cammino, un miserabile come Lei, un miserabile che abbia sete , come lei, di prevaricazione e odio.

  • Nella storia di ogni popolo c’è sempre quella parte che ha sbagliato cioè è andata oltre cioè l’estremismo. Questo non significa che io non posso condividere e amare una mentalità di destra mussoliniana concepita sul lavoro di tutti, libertà di difendere le proprie origini, e amore per il popolo italiano.

  • Perché censurate il mio commento contro i fasci e pubblicate quello del fascio Carlo siete forse fasci anche voi? O forse no.

  • da notare la violenza e le minacce degli antifascisti, complimenti! e tutto per cosa? per uno striscione o un saluto??? complimenti davvero.. mi fate paura, voi, non i fascisti che salutano, infatti loro, pur non condividendone il messaggio e i modi, non hanno fatto nulla di violento contro nessuno, né fisicamente né verbalmente. Voi presunti pacifisti antifascisti invece siete pieni di odio, minacce, fisiche verbali giudiziarie e quant’altro…. Ripeto, non condivido quel messaggio, ma non mi hanno né caldo né freddo… invece i presunti pacifisti antifascisti democratici sì, fanno paura per la loro rabbia, odio e antidemocrazia di fondo: per loro la libertà è pensare come loro… bella roba, non c’è che dire. Mi chiedo quale la differenza con i “pericolosi dittatori violenti fascisti”! davvero poche, anzi, i vedi fascisti sono gli antifascisti! e già Pasolini decenni fa diceva qualcosa del genere…. meditate

    21:38 alla lunga sfilza di minacce, puoi magari aggiungere tutte le violenze fatte dai comunisti in Italia e nel mondo? giusto per correttezza… o non ce ne sono? o forse un comunista ha libertà di uccidere impunito? questo è il tuo mondo ideale?

    Mi raccomando ora, aspetto tutti i cretini chee mi danno del fascista, non avendo capito nulla di quanto ho scritto, arrivando a leggere giusto due parole qua e là..

  • per il minacciatore professionista 21:38, Sentenza 8108/18 Cassazione, il saluto romano non è reato.
    Intanto grazie alla censura e alle minacce dei democratici alla 21:38 non possiamo sapere le sciocchezze che avrebbe scritto Carlo… discussione annullata, grazie ai democratici antifascisti … meditate pure su questo, così facendo spianate la strada a un nuovo fascismo.

  • Concordo pienamente.Anche io stavo intervenendo ,precisando che bastava che qualche lettore avesse segnalato la cosa alla polizia postale e ci sarebbe stato in automatico l’incriminazione all autorità giudiziaria per apologia del fascismo..

  • Sei caduto nel ridicolo, pensi di essere uomo di cultura e politico, in realtà non sai nemmeno quello che dici, e non fare bravate per cercare popolarità perché fai solo 10 passi indietro

  • Il fascismo esiste ancora nella testa di tanti, fatevene una ragione ? Anxhe se vi brucia tanto tanto

  • quanto fascismo in 16:46, 21:38, 09:20 ……. gli unici fascisti che vedo, stando a quanto sto leggendo……
    Da notare pure il tasso di censura, con commenti che rispondono a roba che non appare.. che dire?? quando la censura è forte vuol dire che le idee sono deboli! in questo caso questi presunti antifascisti sono decisamente deboli se hanno bisogno di attaccarsi alla censura. Altrimenti perchè non controbattere con argomenti, ben esposti, pacati??? ma no, meglio la violenza della censura invocata dai violenti di cui sopra…..
    Ha ragione Lenino, siete gli artefici di un nuovo fascismo, eh sì, proprio voi presunti antifaascisti alla 16:46, 21:38, 09:20 … pensateci e vergognatevi.
    D’accordo anche con WLenino, questo sparuto gruppo di gente che saluta lo fa tra di loro, non impone nulla a nessuno, mentre voi antifascisti sì, quindi i fascisti siete voi!

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