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Tutor attivi in autostrada: ci saranno anche quelli su A30 Caserta-Salerno

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In questo secondo weekend di controesodo, aumenta ancora la copertura del Tutor, dovuta all’ultima sentenza della Cassazione nella cause per il brevetto del sistema di controllo della velocità media. Il Tutor è appena stato riattivato su altri 100 km, per un totale di 610, suddivisi in 67 tratte. Ne mancano circa 400 all’obiettivo annunciato: coprire un migliaio di chilometri entro l’8 settembre, ultima data di grande traffico previsto.

Col traffico serve a poco
Per la verità, durante giornate del genere l’effetto-Tutor è più che altro psicologico: la congestione è tale che è già tanto se sulle principali autostrade si riesce a tenere una media superiore ai 100 km/h. Fa eccezione solo la notte e neanche sempre.

Si cerca di indurre i conducenti a tenere uno stile di guida rilassato, anche se poi le percezioni e le reazioni di ognuno sono differenti da quelle degli altri. Così ci sarà sempre chi va troppo forte e chi va troppo piano rispetto alla velocità ottimale per far scorrere il traffico (che varia in ogni momento) e si creano le code.

Le nuove tratte
I 100 km riattivati si trovano su 11 nuove tratte, sparse tra Nord, Centro e Sud prevalentemente sulle due direttrici principali: l’Autosole (A1) e l’Adriatica (A14). Come accaduto sin dall’inizio della vicenda, prevalgono le riattivazioni in direzione nord.

Ampliati i controlli anche sulla Bologna-Padova (A13).

Sull’A1, le riattivazioni riguardano soprattutto l’Emilia: le tre tratte consecutive tra Fidenza e Piacenza Nord (uscita che da alcuni mesi si chiama «Basso Lodigiano», perché ubicata subito dopo il confine con la provincia di Lodi). Il tutto in direzione nord.

Nella direzione opposta, dove attualmente chi proviene da Milano trova il primo controllo a Modena, questo weekend c’è stata una sola riattivazione, sulla “bretella” che scavalca Roma: dall’allacciamento con l’A24 a quello con la diramazione Roma Sud.

Sull’A14, le ultime riattivazioni si sono concentrate soprattutto su tre tratte pugliesi pressoché consecutive, ancora in direzione nord: da Andria a Cerignola Est. C’è poi il breve tratto bolognese a tre corsie tra l’allacciamento del ramo Casalecchio e Borgo Panigale, sempre verso nord.

Sull’A13 stavolta tocca al Veneto: Rovigo Sud-Rovigo Nord (per cui ora per chi viaggia verso nord c’è copertura completa da Rovigo Sud a Monselice) e, in direzione sud, Terme Euganee-Monselice e Rovigo Sud-Occhiobello.

In tutto – fra il sistema in corso di riattivazione e il SicvePM che lo aveva rimpiazzato in minima parte (circa 420 km, raggiunti solo quest’estate) quando, il 20 aprile 2018, era stato spento per ordine della Corte di appello di Roma – ora il controllo della velocità media riguarda 610 km, su 57 tratte. La copertura originaria prima della decisione della Corte era di circa 2.500 chilometri e 300 tratte.

Va ricordato che ogni portale può rilevare anche la velocità istantanea. Ma, se viene impiegato in questa funzione, deve essere disattivato il controllo della media: lo impone lo stesso decreto dirigenziale Mit di approvazione del sistema. Questo è il motivo per il quale, nella prassi, si tende a usare il Tutor solo per misurare le medie.

In ogni caso, l’utente non può mai sapere o capire se in un dato momento un portale sia attivo e, se sì, in quale funzione.

Le prossime riattivazioni
Stando agli annunci fatti subito dopo la sentenza, entro la fine della prossima settimana dovrebbero essere ripristinati i portali di controllo su altri 400 km.

Dovrebbero essere comprese in quest’ultimo gruppo due tratte sull’A7 tra Genova e Serravalle, quattro sull’A26 tra Masone e Alessandria, una sull’A8 (la Milano-Varese) e un’altra sull’A30 (la Caserta-Salerno).

Autovie Venete ha poi annunciato che la riattivazione dei portali sulla sua rete (essenzialmente, sull’A4 tra Venezia e Trieste) avverrà intorno alla metà di settembre.

Fonte Il Sole24Ore

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