Calcio a un bimbo immigrato perché si avvicina al figlio

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Un bambino immigrato è stato colpito con un calcio all’addome da un uomo perché si era avvicinato al figlio in passeggino. Il fatto, ricostruito da una passante che ha assistito alla scena, è accaduto nel centro di Cosenza. Il bambino, di origini nordafricane, è stato immediatamente soccorso dai passanti che hanno chiamato il 118 e allertato la polizia. Il piccolo è stato portato nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino per gli accertamenti, ma fortunatamente non ha riportato gravi danni. Lo scrive l’ANSA-

Il fatto è accaduto in via Macallè, una traversa del centralissimo corso Mazzini, intorno alle 19 di martedì scorso, ma si è appreso solo oggi. Sul caso indagano gli agenti della Questura di Cosenza, che hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona allo scopo di ricostruire l’accaduto e identificare l’autore.

Secondo quanto si è appreso, il bambino immigrato era con i fratellini di 8 e 10 anni. I piccoli erano insieme alla madre in uno studio medico. La donna, vedendo che l’attesa della visita si prolungava, ha dato ai figli i soldi per comprare il gelato e li ha fatti uscire. Per strada, il bambino più piccolo si è avvicinato all’altro bambino, ma il padre, secondo quanto raccontato dalla testimone, lo ha colpito con un calcio all’addome.

“Leggo di un raccapricciante episodio di violenza accaduto nei giorni scorsi per strada a Cosenza a scapito di un bimbo di tre anni e la cosa non può che suscitarmi indignazione e sconcerto. Resto sconvolto per le modalità del fatto e perché la circostanza si sia verificata in una via del centro della nostra città”, afferma il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

“Qualsiasi sia il motivo, se di natura razzista o di cieca follia – aggiunge – certamente si tratta di un gesto gravissimo che non può trovare alcuna giustificazione, né deve passare sottaciuto. Non possiamo assolutamente tollerare l’odio inconsulto e cruento, specie quando la vittima è un bimbo piccolissimo e specie se tale violenza si verifica a Cosenza, storicamente città di inclusione e accoglienza. Fermo restando che le indagini stabiliranno le effettive responsabilità, esprimo alla famiglia della piccola vittima tutta la mia vicinanza e quella dell’Amministrazione comunale”.

13 Commenti

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  • Vergognoso. Ormai non c’è più umanità e amore verso il prossimo. Questo individuo deve essere preso e mandato in galera a calci per quello che ha fatto e per quello che ha fatto assistere al figlio. ma tanti testimoni e nessuno è intervenuto?

  • perché lo chiamate “uomo”? è solo una bestia.
    a questo soggetto va tolta la patria podestà, potrebbe fare lo stesso con il figlio e con la moglie (se non lo ha già fatto).

  • questo siete, sovranisti, questo siete e questo sarete sempre.
    La piccozza per abbattere il bestiame non si merita di essere sporcata con il sudiciume del vostro cranio.

  • RaSSSSSSSSSSSismo, raSSSSSSSSSSismo, il rassssssssssssssssssismo è ovunque : in cielo, in terra e in ogni luogo, anche nella tazza del ce..o.

  • Forte con i deboli debole con i forti vattene con il tuo amico padano ladrone

  • ma quale odio razzista? L’autore del gesto è un camorrista in soggiorno obbligato: il suo comportamento appartiene solo all’inciviltà e prepotenza tipica di tali soggetti. Vorrei vedere i leoni da tastiera come avrebbero reagito di fronte a tali delinquenti di chiara origine napoletana con tatuaggi e catene d’oro. Come reagiscono con i parcheggiatori abusivi…. Tieniti i 5 euro e pigliat u cafè

  • … cosa c’entra la politica? Stiamo discutendo di un cialtrone qualsiasi e che sicuramente, appena ci sarà l’occasione…, sarà preso a calci lui, ma per giusta causa!! Costui, è solo un delinquentuccio da strapazzo, diversamente sarebbe un po ‘ figlio delle vacanze di chissà quale etnia!!!

  • x Anonimo 8 Settembre 2019 at 11:03
    Come te che sei della stessa pasta di questo soggetto da reclusione a vita (e pertanto anche tu da recludere a vita) mi spieghi in base a cosa affermi “di chiara origine napoletana con tatuaggi e catene d’oro” ma non vedi quanti soggetti di questo tipo vivono e sono originaria della tua città ! Hai come tutti i “parvenus” (Persona di umili origini che si è arricchita rapidamente, ma conserva ancora mentalità e abitudini del ceto di provenienza) la sindrome del pisello d’oro e pensi di essere un SIGNORE quando hai tanto da imparare e da conoscere per uscire dalla tue grettezza mentale e dalla inciviltà alla quale appartieni e nella quale ti crogioli.
    Fra l’altro non hai neanche una lingua vernacolare reale di riferimento e sbiascichi ltermini e frasi della nobile lingua napoletana ferendole con le tue modalità comunicative da troglodita.
    Elevati ad umano civile

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