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Premio Fabula: vincitori e bilancio. Chef Rubio pronto ad una nuova avventura tv

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E’ un’edizione da sogno quella appena conclusa che tra numeri ed entusiasmo, attività, incontri, laboratori e dibattitti ha celebrato il decennale del Premio Fabula, il Festival della scrittura dei ragazzi ideato da Andrea Volpe, in programma a Bellizzi (Salerno) nella prima settimana di settembre. Cinquecento i giovani creativi (tra i 9 e i 20 anni) che si sono iscritti all’evento e che quest’anno, per la prima volta, oltre ad essere del territorio campano, venivano anche dalla Toscana e dalla Sicilia.

Dopo aver incontrato i rappresentanti del mondo delle professioni e quelli dello spettacolo, i giovani creativi guardano già all’anno prossimo. La loro emozione e compartecipazione ha pervaso tutti, da Buccirosso a Federico Buffa, da IPantellas, da Enzo De Caro a Michele Placido fino ad arrivare ai due protagonisti dell’ultima giornata.

«Siete il futuro, mi piace l’idea di plasmarvi bene – ha esordito ieri in Arena Troisi Chiara Francini che più volte si è rivolta ai ragazzi chiamandoli “nani” rispolverando il personaggio di Perla della fiction “Non dirlo al mio capo” – lottate e studiate per capire le vostre predisposizioni. Ricordatevi che nel mezzo tra il talento e i difetti c’è la vostra strada».

E a chi giocando con il titolo del suo libro, “Un anno felice”, le ha chiesto “Cos’è per te la felicità?”, la Francini ha risposto: «Un paniere pieno di frutta e saper riconoscere quella buona da quella marcia». La scrittrice attrice è pronta a tornare in teatro con un testo di Dario Fo e Franca Rame: «Cinema e tv sono telefonate d’amore, il teatro è un abbraccio, ma quando scrivo mi sento Dio».  

Successivamente è stata la volta Chef Rubio che ha letteralmente mandato Bellizzi in visibilio. Lui si è prestato ben volentieri all’entusiasmo prima dei ragazzi e poi della piazza con la quale si è trattenuto andando oltre i tempi previsti. Le domande piovono copiose e lui si presta.

«Che lavoro avrei fatto se non fossi stato chef? Forse l’imbalsamatore. Avrei potuto imbalsamare quest’Arena e lasciarla così per sempre – ha detto simpaticamente Rubio ai ragazzi – in verità la cucina per me è una sorta di vocazione, una passione innata. Sono pronto a questa nuova avventura “Alla ricerca del gusto perduto” sul canale NOVE di Discovery Italia tv dal prossimo 15 settembre. Sarà un giro gastronomico per l’Estremo Oriente. Ci lavoro da un anno, un progetto molto particolare».

I PREMIATI FABULA 10 Per la categoria 10/12 anni il Premio Fabula 2019 è andato a Anna Gioia Pierro con “Il riccio e il pavone”; per la categoria 13/16 ha vinto invece Martina Farina con “Il furetto vegetariano”. Diciassette le menzioni speciali per la categoria 10/12 a: Eleonora Minutoli con “Solo compiendolo si ha l’esperienza del bene”, Marta Viola con “Piccolo grande Sam”, Carmen Varricchio con “Il parco dei folletti”, Valerio Franco Cesolini con “Il giardino del sud e quello del nord”, Federica Grenga con “Viaggio nel libro”, Attilio Catalano con “Noah e Liam”, Livio Buonanno con “Sentinelle dell’ambiente”, Morena Coralluzzo con “La pace”, Sarah Di Stasi con “Insieme salviamo il pianeta”, Arianna Capasso con “Giada e Sophie amiche del cuore”, Aurora Ruggiero con “Giorni da dimenticare”, Fernando Panza con “Riccio bagnaticcio”, Giulia Di Cunzolo con “Cenerentola compra le scarpe nuove”, Giorgia Imparato con “Un amico davvero speciale”, Alessia Coppola con “Denny Distruzione”, Agata Fiorillo con “Una terribile avventura”, Angela Della Corte con “Il cigno e la rana”.

Altrettante quelle assegnate alla categoria 13/16 anni: Alice Brescia Morra con “La vacanza perfetta”, Alfonsina Anzalone con “Amare e non saperlo”, Vittorio Celano con “Riscriviamo il nostro futuro”, Valerio Siniscalchi con “Unico Amir”, Dafne Simmi con “C’era una volta”, Antonio Sarraino con “Luna 50”, Valentina Lambiase con “Pino il pinguino che voleva volare”, Rosalba Labriola con “Qualche piuma”, Kevin Elia con “Un giorno con te”, Sara Landolfi con “Il sole dopo la pioggia”, Orsola Caramico con “Il ritrovamento”, Roberta Citro con “L’inaspettato incontro”, Diletta Auricchio con “La storia di Betty”, Roberta Passero con “I giovani di oggi”, Maria Spampinato con “L’amore a distanza”, Caterina Montella con “Un ragazzo speciale”, Ylenia Botta con “Il bruco e la giraffa”.

Due le menzioni speciali Formamentis assegnate a Gianluca Scognamiglio con la favola “Il coraggio nelle piccole (grandi) cose” ed Emanuela Oliva con il racconto “Un’amica per la vita”. Anche Fabula ha voluto consegnare due menzioni speciali. La prima è andata all’artista Morena Fortino per aver saputo cogliere ed esprimere l’essenza del festival attraverso un’opera artistica che ne connota pienamente l’identità.

Il lavoro di Morena è un connubio di forme, colori e simboli che colpisce per la potenza espressiva e la creatività resi attraverso la tecnica del paper cutting. La seconda alla professoressa Maria Pia Manera, la prima a credere in Fabula dieci anni fa. Per l’insostituibile sostegno al festival, per la materna attenzione dimostrata verso i ragazzi e verso tutti coloro che lavorano dietro le quinte. Con la consapevolezza che la troveremo sempre al nostro fianco, come guida e porto sicuro.

Per tutta la squadra di Fabula sei giorni sono volati, l’adrenalina è ancora così palpabile che c’è già chi propone che l’anno prossimo i giorni diventino dieci, chi lancia il nuovo hashtag, chi azzarda qualche nome. Il direttore ha promesso che l’anno prossimo due nomi li sceglieranno i ragazzi.

«Ho detto ai creativi di non smettere di sognare – racconta Volpe – dieci anni fa qualcuno mi suggeriva di non imbarcarmi in quest’avventura, che sarebbe stato troppo complicato, e invece oggi siamo in 500. È l’entusiasmo di questi ragazzi mi spinge a credere ancora di più in quello che allora era il mio sogno. Fabula non è ancora esattamente come lo avevo immaginato ma nella mia mente è chiaro il disegno. Siamo già al lavoro per l’anno prossimo. Mi auguro che i creativi di tutta Italia vogliano scoprire ancora di più le energie e le emozioni del Festival…immaginiamo di usare più spazi per avere altre aree incontri e garantire momenti di spettacolo che possano accogliere tutti».

 

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