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Migranti salvati in mare da Nave da Crociera, la decisione del Capitano

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Una nave da crociera ha salvato 20 migranti su un gommone nel Mediterraneo, dopo che i passeggeri li hanno sentiti gridare aiuto. La Azura di P&O stavano navigando da Cadice a Barcellona quando si sono iniziate a sentire urla e fischi provenire dal mare. Si trattava di un gruppo di profughi a bordo di un gommone sovraffollato e in avaria. La nave di 90 metri e 115.000 tonnellate si è quindi fermata e una scialuppa di salvataggio è stata inviata per raccogliere le persone in difficoltà, molti dei quali sarebbero adolescenti o poco più che ventenni.

I migranti sono stati poi lasciato ad Almeria, nel porto più vicino, e consegnato alla polizia locale. Il capitano dell’Azura si è quindi scusato con i suoi tremila passeggeri per il ritardo di circa dieci ore accumulato dalla nave in vista dell’arrivo a Barcellona. Secondo quanto riferito, alcuni passeggeri hanno fatto “un lungo applauso” al termine del salvataggio, mentre i migranti “salutavano e sorridevano” alla Azura mentre lasciavano la nave.

La passeggera Dorothy Hallet, 73enne dell’Hampshire, che era in crociera con suo marito, ha parlato con il MailOnline di “una grande operazione umanitaria da parte della P&O” sostenendo come il capitano e il personale si siano meritati “un grande applauso”. Un altro passeggero, che ha voluto essere nominato ha descrisse la sua reazione come “combattuta, in molti sono apparsi arrabbiati per il ritardo ma allo stesso tempo consapevoli di dover salvare questi migranti”.

“Non è quello che ti aspetti che accada durante una crociera nel Mediterraneo, ma queste persone galleggiavano da sole in mezzo al mare ed erano chiaramente in difficoltà. Semplicemente non potevamo lasciarli da soli” ha aggiunto.

Un portavoce di P&O Cruises ha confermato l’accaduto attraverso una nota: “L’Azura ha risposto oggi a una richiesta di soccorso durante il viaggio da Cadice a Barcellona. I passeggeri sono stati sottoposti a controlli medici a bordo di Azura e quindi trasferiti alle autorità spagnole”.

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