Un’immutata tendenza negativa di flussi “ha caratterizzato in maniera stabile il periodo novembre 2011- giugno 2019”

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“Spariti in un anno 45 miliardi di prestiti alle imprese”

Confesercenti: in 12 mesi finanziamenti giù del -6,4%. Male le anticipazioni per la liquidità (-9%) e per gli investimenti (-7%). “Segnali preoccupanti, è la tempesta perfetta sul sistema del credito”.

“Per le piccole imprese l’accesso al credito è ormai una chimera”. Ma c’è di più: “Il credit crunch continua ad essere un problema reale per le imprese italiane e i numeri lo certificano: a giugno, i prestiti bancari alle imprese non finanziarie hanno registrato una flessione del -6,4% sull’anno precedente, pari a 45 miliardi di crediti in meno in 12 mesi: uno dei cali maggiori degli ultimi anni”. L’analisi è stata condotta dall’Osservatorio Credito Confesercenti su dati Banca d’Italia. E ancora: “L’immutata tendenza negativa di flussi alle imprese ha caratterizzato in maniera stabile il periodo novembre 2011- giugno 2019, e adesso si manifesta con modalità che rendono ancora più rigido l’accesso al credito per le attività di minori dimensioni. Tra i comparti, l’emorragia più forte la registrano le imprese del commercio e del turismo (-10 miliardi). A dare la misura della gravità della crisi l’andamento dei finanziamenti a breve, utili alla liquidità, (-9% in 12 mesi), e quelli a cinque anni – per gli investimenti – che calano del 7%”.

La “fotografia”.

“Una fotografia – scrive la Confesercenti – che obbliga tutti ad una attenzione fuori dall’ordinario sugli strumenti per invertire il trend. Un pezzo alla volta, si stanno creando tutte le condizioni per farlo: la Bce, le banche Italiane, le istituzioni e la comunità economica e finanziaria stanno lavorando da tempo per trovare i giusti equilibri. È chiara ad esempio la linea dettata dalla Bce: supporto ai mercati e all’economia. Su queste direttrici il Governatore Draghi ha annunciato da un lato il nuovo Q.E. da 20 miliardi al mese senza data di scadenza, dall’altro il Programma Tltro III con durata estesa a 3 anni e con tassi che potranno raggiungere il livello di -0,5% per gli istituti che erogano finanziamenti a famiglie e imprese oltre una certa soglia. È evidente uno sforzo importante anche da parte dell’Europa per favorire la stabilità finanziaria e fare in modo che le banche possano fare il loro mestiere principale, ovvero immettere risorse e trovare remunerazione nell’economia reale, in particolare famiglie e imprese”.

L’analisi della Confesercenti.

“Negli ultimi anni sul sistema del credito del nostro Paese – commenta Nico Gronchi, vicepresidente di Confesercenti – si è abbattuta la tempesta perfetta. Da un lato la crisi dell’economia reale, che ha scaricato difficoltà oggettive sul sistema bancario e finanziario; dall’altro una quantità di restrizioni, regole e direttive di matrice europea o di vigilanza, che hanno portato ad una crisi della filiera del credito che si è scaricata soprattutto su piccole e microimprese. L’Europa sta facendo la sua parte – continua Gronchi – è il momento di intervenire anche nel nostro Paese. Al nuovo Governo chiediamo un rafforzamento del sistema delle garanzie e urgenti interventi specifici e diversificati per le piccole e microimprese, attivando strumenti finanziari, alimentati da fondi pubblici, alternativi al credito ordinario. L’impresa diffusa, quella fatta da persone, uomini e donne che ogni giorno si confrontano con un mare di difficoltà, ha un bisogno vitale di avere a disposizione risorse in tempi certi, a costi accessibili e funzionali agli investimenti e ai bisogni dell’azienda, in gioco c’è la sopravvivenza del modello economico e sociale del nostro Paese. Se i cordoni della borsa del credito non si riaprono, a pagare sarà anche la crescita: in mancanza del supporto della liquidità e del volano degli investimenti, l’economia reale non può riprendersi”.

(Fonte: confesercenti.it/ 21.09.2019)

1 Commento

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  • Il commercio in Italia sta morendo e questi pensano al fatto se i piccoli commercianti si indebitano con le banche o meno. Non c’è speranza proprio.

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