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Veg Campania: a S. Cipriano Picentino sfruttamento animale durante sagra

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Nell’ambito della 42° “Sagra della Castagna”, che si sta svolgendo nel Comune di San Cipriano Picentino, nel pomeriggio di domenica 27 ottobre si è tenuto il “Palio dei Ciucci”, ennesimo esempio di dominazione dell’uomo sulle altre specie. Le immagini estrapolate da un video che ci è stato girato da cittadini dotati di sufficiente sensibilità e senso critico, mostrano animali trattati brutalmente, spinti e strattonati finché non si mettono in riga. Se questo è quello che succede durante lo “spettacolo”, possiamo solo immaginare il trattamento riservato ai ciuchini dietro le quinte.

Gli asini, per loro natura, non sono inclini alla corsa. A differenza dei cavalli, poi, non vengono addestrati a correre il palio durante l’anno. È per questo che oppongono una fiera ed ostinata resistenza, più dei cavalli, ed è anche la ragione per cui riceveranno maggiori sollecitazioni da parte del fantino: spinte, calci e redini tirate affinché arrivino al traguardo. In più, trattandosi di eventi amatoriali all’interno di sagre di paese, i cavalieri non sono professionisti. Questo provoca a volte abbinamenti sbagliati, come uomini troppo grossi su asini minuti.

Inoltre, l’ordinanza del Ministro della Salute del 21 luglio 2011, prorogata il 1° agosto 2019, concernente la disciplina di “manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati”, precisa che “il tracciato su cui si svolge la manifestazione deve garantire la sicurezza e l’incolumità dei fantini, dei cavalieri e degli equidi, nonché delle persone che assistono alla manifestazione (…) Il fondo delle piste o dei campi su cui si svolge la manifestazione deve essere idoneo ad attutire l’impatto degli zoccoli degli equidi ed evitare scivolamenti”.

Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di San Cipriano Picentino come sia possibile che la legge non sia stata rispettata, considerando che gli asini stanno correndo sull’asfalto e non su una pista coperta da selciato, che serve a minimizzare il rischio di cadute per l’animale. La “giostra delle contrade” poteva essere una bella rievocazione storica, senza dover sfruttare per l’ennesima volta gli animali in nome della tradizione. Auspichiamo pertanto che il Sindaco di San Cipriano Picentino e tutte le altre Istituzioni non concedano più né l’autorizzazione, né il patrocinio a questo genere di eventi, che nulla hanno di culturale ed educativo.

Animali miti e mansueti, infatti, vengono ridicolizzati, sfruttati, malmenati, obbligati ad azioni contro la loro natura. La spettacolarizzazione della vita animale è sbagliata a priori ed in qualsiasi contesto, in particolar modo quando tra gli spettatori vi sono bambini, a cui dovrebbe essere insegnato il rispetto per gli asini e non la prevaricazione verso chi non si può difendere. Quando i più piccoli sono educati all’empatia, al rispetto dell’inalienabile diritto alla libertà e ad una corretta interazione uomo-animale, sono i primi a disertare questo genere di manifestazioni.

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