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Il nodo multiproprietà approda in Consiglio Federale, Lotito spera

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“Martedì 5 novembre alle ore 13, presso la sede della FIGC, è stato convocato il Consiglio federale. Come annunciato dal presidente Gravina nella riunione di inizio ottobre, ai primi punti all’ordine del giorno è stata inserita la discussione sull’aggiornamento delle licenze nazionali per l’iscrizione ai prossimi campionati professionistici e la rimodulazione del budget 2019.

Tra gli altri argomenti, oltre all’approvazione del verbale della riunione dello scorso 1° ottobre, alle comunicazioni del Presidente e all’informativa del Segretario Generale- Progetto riorganizzazione Co.Vi.So.C., sono state inserite, tra le altre, le nomine dei componenti della Commissione di Vigilanza sulle società di calcio professionistiche, della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi e del vice presidente della Sezione Disciplinare e Sezione Tesseramento del Tribunale Federale Nazionale.

Previste anche alcune modifiche regolamentari, comprese quelle al regolamento che disciplina le acquisizioni di partecipazioni societarie nell’ambito delle società professionistiche“.

Punti molto interessanti, tra i quali spicca quello riguardante le modifiche regolamentari per le partecipazioni societarie (giornalisticamente definite multiproprietà). Le NOIF (Norme Organizzative Interne FIGC) ne parlano all’articolo 16 bis.

Sarà la svolta o si registrerà l’ennesimo rinvio? Un Consiglio Federale che potrebbe dare risposte importanti sulla posizione di Lotito già proprietario della Lazio oltre che co proprietario dei granata. Vicenda analoga che riguarda anche De Laurentis con Napoli e Bari tra i beni di famiglia. Tornando alle cose di casa granata anche per Mezzaroma, regolamento alla mano, non ci sono possibilità di proseguire per via dell’articolo 16 bis

Attualmente infatti le Noif proibiscono a parenti ed affini fino al quarto grado di possedere quote di maggioranza di una società se nella stessa categoria di un’altra detenuta, appunta dal consanguineo

“Un soggetto -recita l’articolo 16 bis delle Noif- ha una posizione di controllo quando allo stesso, ai parenti o affini entro il quarto grado è riconducibile, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante. L’inosservanza del divieto costituisce illecito. L’avvio del procedimento disciplinare comporta la sospensione dei contributi federali, in attesa di pronuncia. Se resta l’inosservanza, le società oggetto di controllo non sono ammesse al campionato”.

Se dovesse arrivare la sospirata modifica, la Salernitana potrebbe così far cadere l’annoso dilemma in seno alla tifoseria granata riguardante la possibilità che la Salernitana sia promossa in serie A senza che l’attuale proprietà debba poi necessariamente cedere la società. In caso contrario in A si può andare ma poi bisogna subito vendere

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