Dal 2015 ad oggi c’è stato un record di parti naturali negli ospedali salernitani ed un crollo dei tagli cesarei.
Lo scrive Il Mattino oggi in edicola che riporta i dati del ministero della Salute – dei reparti maternità degli ospedali salernitani. Le nascite col «taglio» calano dal 65 al 37 per cento in 4 anni
L’aumento dei parti naturali comporta un grosso risparmio per le case dello Stato e per le donne che si riprendono molto più rapidamente rispetto al taglio cesareo. Un risultato questo che incide positivamente anche sui LEA (Livelli essenziali di assistenza)
Nel 2015 la percentuale dei parti cesarei era del 65,34% del totale dei parti negli ospedali e nelle cliniche salernitane. In pratica due bambini su tre su un totale di 8494 nati, con casi come l’ospedale di Cava de’ Tirreni dove oltre il 75% delle donne si è sottoposta ad un taglio cesareo.
Nel 2018, grazie ad una diversa organizzazione delle strutture e ad un cambio soprattutto culturale, la percentuale dei cesarei si è ridotta al 37,51% del totale dei parti con cui sono venuti alla luce i 7550 bimbi nati tra Salerno e la provincia (nel 2017 erano stati 8143).
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