Mamma e tre figli vivono davanti al supermercato: ‘Aiutiamoli’

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Dramma della povertà a Battipaglia. A dare risonanza ad una storia tanto triste quanto dignitosa è Stefania Greco, vigile urbano e mamma come si legge su Anteprima24.it. Venerdì sera va a fare la spesa e, non senza emozione, scrive: “Hanno bisogno di noi. Sono davanti al Maxi Futura accanto l’ospedale di Battipaglia: una mamma con tre bimbi, bimba di 2 anni, bimbo di 6 e un altro di 10 ha bisogno prettamente di vestiti e coperte. Se avete panni in buono stato, giubbini, scarpe, stivali, coperte, sciarpe, guanti, ecc. portateli a qualunque ora al supermercato, lasciateli all’interno”.

9 Commenti

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  • Quindi per la Signora, peraltro appartenente a un ente istituzionale, la soluzione sarebbe quella di portare coperte e pantofole? Mi chiedo sinceramente come faccia a ricoprire il ruolo che ha: per prima cosa avrebbe dovuto allertare i servizi sociali del suo Comune che, senza indugio, deve farsi carico di una situazione del genere. In secondo luogo a me hanno rotto le paxxe con questo finto moralismo e con questa richiesta continua ed indiscriminata di solidarietà da parte delle persone. Ci vessano in continuazione con video provenienti dal centro Africa, chiedendo di donare perché altrimenti l’ennesimo bambino scheletrito morirà. Perché invece di continuare a far vivere (e morire) intere generazioni non si insegna a queste persone a non proliferare come conigli, aiutandoli a creare qualcosa invece di continuare a pensare che la soluzione sia mandare aiuti che poi si sa che fine fanno? Se le organizzazioni umanitarie avessero cominciato 50 anni fa ad usare concretamente i soldi che venivano loro affidati, invece che fare spot in televisione e gazebo per strada, forse saremmo a buon punto e avremmo realmente salvato la vita a svariati milioni di persone. Evidentemente a loro conviene che la situazione resti quella e che continuino ad arrivare fondi alle ong per comprare nuove navi, piuttosto che andare ad aiutare queste persone a casa loro.

  • Caro Freud, a me la vita non ha fatto niente, almeno non nel senso idiota che intendi tu. Io affermo solo che siamo in un Paese con una Costituzione, delle leggi e paghiamo ogni genere di tassa (io si, tu non lo so); ci sono Istituzioni PAGATE che dovrebbero fare il loro lavoro, come il ricoverare la Signora con i suoi 3 figli. Il tuo modo di pensare, o almeno quello che intuisco, crea 2 problemi: il primo è la mortificazione e l’umiliazione che questa persona deve subire nel vedersi portare panni e pantofole da utilizzare rimanendo comunque per strada; il secondo, strutturalmente più grave, è che le istituzioni se ne possono foxxere di lei perché tanto qualche cittadino coxlione le porterà ció che le occorre. Bravo sinistro, continuate così tu e i tuoi amichetti, che a mettere definitivamente in ginocchio l’Italia ce l’avete quasi fatta. Clap Clap

  • Scusa se mi permetto, ma cosa ne sai tu della vita delle persone? e se la Signora quando ha avuto i figli viveva una situazione diversa da quella di oggi?.
    Vorrei una nazione piena di cittadini coglioni che fanno solidarietà perchè senza umanità che cosa ci stiamo a fare su sta terra.
    Sarò sempre un coglione che cercherà di tendere la mano ad una persona in difficoltà perchè onestamente non ci si arrichisce in nulla a pensarla come te.

  • X Pietro
    Io sto solamente dicendo che non devono essere i cittadini comuni a farsi carico di situazioni del genere, ma istituzioni, enti ed uffici che devono intervenire tempestivamente perché PAGATI per farlo. La solidarietà è un’altra cosa: se la vigilessa avesse voluto fare una cosa intelligente avrebbe dovuto chiamare i servizi sociali e pretendere una soluzione anziché portare coperte e pantofole. Io almeno così avrei fatto

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