Caffè napoletano patrimonio umanità, la Regione lancia candidatura Unesco

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Un caffè patrimonio dell’Unesco. Lunedì 2 dicembre, a partire dalle 9,30, si terrà il convegno internazionale “I patrimoni culturali immateriali, tra rito e socialità”, promosso dalla Regione Campania in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Sarà l’occasione per lanciare la candidatura del caffè espresso napoletano come patrimonio dell’umanità.

Un riconoscimento che riconoscerebbe l’unicità e l’irriproducibilità di un prodotto tipico del territorio che è famoso in tutto il mondo. Tra i promotori della candidatura, il cui iter ha avuto inizio con una raccolta firma presso lo storico Bar Gambrinus, figura il consigliere regionale e Presidente dell’Osservatorio regionale sui patrimoni culturali del Consiglio regionale campano Francesco Borrelli.

“Il caffè espresso napoletano – spiega Borrelli – possiede della peculiarità proprie che lo caratterizzano e lo differenziano da tutti gli altri tipi di espresso. Puntiamo al riconoscimento Unesco come patrimonio dell’umanità sulla scorta di quanto già avvenuto con la pizza napoletana.

Sappiamo che è in atto un iter simile per la candidatura del caffè espresso italiano ma è noto che si tratta di due prodotti diversi. Siamo a favore del riconoscimento internazionale delle eccellenze italiane. Sosteniamo dunque entrambe le candidature e auspichiamo che entrambi gli iter possano concludersi felicemente e aspettiamo che il governo e gli altri promotori facciano lo stesso con la nostra che punta al riconoscimento internazionale di un prodotto che ha esportato Napoli nel mondo”.

Il convegno sarà concluso dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e vedrà la partecipazione del Presidente del Consiglio Regionale della Regione Campania Rosa D’Amelio, dell’Assessore allo Sviluppo e alla Promozione del Turismo della Giunta regionale Corrado Matera, del Direttore Genarle Cultura e Turismo della Regione Campania Rosanna Romano e dl Direttore Generale dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza Donato Squara.

Presenzieranno inoltre il professor Francisco Humberto Cunha Filho, ordinario di diritto all’Universidade de Fortaleza e considerato il massimo esperto in Brasile di diritti culturali, Enrico Vicenti Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, Tommaso Edoardo Frosini, Vice Presidente del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Isabelle Chave, vicedirettore del Dipartimento per la politica della Ricerca del Ministero della Cultura francese, Marino Niola, editoriale de La Repubblica e antropologo di fa mondiale e naturalmente, Pier Luigi Petrillo, titolare della Cattedra Unesco presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza per il Patrimonio culturale e membro dell’organo degli esperti mondiali Unesco (unico europeo, primo italiano a farne parte) chiamato a valutare le candidature.

5 Commenti

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  • Mamma mia se la suonano e se la cantano, non sapevo che a napoli ci fossero le piantagioni di caffè…in ogni caso se parlate con un’esperto vi saprà spiegare che le principali caratteristiche del famoso caffè napoletano: forte, cremoso, ecc non sono altro che le caratteristiche del peggior caffè che esiste nonchè della materua prima più economica, una miscela di Robusta di bassissima qualità! Il problema è che a forza di dire che sono i migliori ormai la gente ci crede, nel frattempo vi bevete la porcheria!

  • almeno a Napoli e’ capitale della cultura del cibo della pasticceria salerno cosa e’???

  • Dispiace dirlo ma i napoletani non capiscono nulla di caffè! L’arabica la schifano!

  • x anonimo sopra, Salerno si differenzia per i suoi dolci per la pizza Salernitana e per il santo protettore. Napoli non ci piace perchè il vittimismo non ci piace. Vedete quello che i napoletani non capiscono e che lamentarsi non serve per ottenere cio che si vuole. Qui nessuno ti regala niente devi sudare per poter vivere. Ecco cosa Napoli ed ai Napoletani manca; il sacrificio

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