La condizione ormai inaccettabile del caro biglietti durante le feste, ha sollevato l’indignazione di tantissimi lavoratori che arrivano a spendere fino a 130 euro in più per tornare a casa. Una vera e propria beffa in un Paese che oltre a costringere il suo popolo ad emigrare, tassa i trasporti ordinari come un servizio di lusso al quale è ormai difficile accedere.
Le disuguaglianze tra Sud e Nord sono sempre più schiaccianti: la disoccupazione giovanile qui è al 48% ed il PIL pro capite è fermo a soli 18 mila euro, cifre troppo basse se comparate con il settentrione d’Italia. Questa disuguaglianza si manifesta in ogni ambito sociale, dal lavoro ai trasporti, dai servizi sanitari all’edilizia scolastica. Vivere al sud è nettamente più difficile: il rischio povertà può riguardare il 44% delle famiglie, mentre al Nord solo il 18%.
Cosa chiediamo:
– Chi è stato costretto ad emigrare deve poter tornare a casa ad un costo agevolato, pagando il prezzo “Base” del biglietto.
– Al posto delle grandi opere inutili si deve investire in infrastrutture essenziali come il trasporto pubblico per i pendolari che al sud è in gran parte assente.
– Migliore sanità pubblica: ogni anno circa 750mila italiani si ricoverano in una Regione diversa dalla loro. Il maggiore spostamento avviene da Sud a Nord.
– Un lavoro dignitoso e i diritti che ci spettano: più di 160 tavoli di “crisi aziendale” aperti al MISE, la maggior parte mette a rischio posti di lavoro al sud Italia.
– Azioni concrete per l’ambiente: bonifica dei territori inquinati e spegnimento degli impianti inquinanti, stop alla speculazione sulla nostra salute.