Nel 2019 in Italia oltre 150 eventi estremi: 42 i morti. C’è anche Salerno

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Il 2019 si è aperto ancora una volta con lunghissimi periodi di siccità record registrata al centro (nelle Marche in particolare) ed al nord con livelli record di secca per il Po ed incendi sull`Appenino Emiliano. L`anno che si sta concludendo ha registrato una conferma anche nell`incremento del numero e dell`intensità delle trombe d`aria che si sono abbattute su tutto il territorio italiano, con vittime ad Alvito (Frosinone), Guidonia (Roma), Fiumicino (Roma), Parma, Taranto, Villaputzu (Cagliari), Numana (Ancona), Capaccio Paestum (Salerno) e da ultimo a Lauria (Potenza). Il 2019 verrà poi ricordato per le conseguenze drammatiche delle esondazioni fluviali, come a Casargo (LC), in agosto, quando furono almeno 160 gli sfollati; a Budrio (BO) lo scorso novembre con oltre 300 evacuati; a Cardè (CN) a fine novembre con 150 evacuati (su un totale di oltre 650 provocati dall`alluvione che ha colpito Alessandrino e Cuneese). Sempre nell`Alessandrino sono state drammatiche le conseguenze dell`alluvione che ha colpito la provincia il 21 e 22 ottobre. Un morto nella zona di Villa Carolina a Capriata d`Orba, dove è crollato un ponte per la piena del torrente. Le zone di Gavi Ligure, Novi Ligure ed Ovada sono state tra le più colpite con, nelle 24 ore precedenti, 400 millimetri di pioggia caduti (record assoluto negli ultimi 100 anni per molte località). Ad Alessandria è stato chiuso il ponte sul Bormida, che aveva raggiunto il livello di guardia. Nella stessa settimana drammatiche le condizioni del sud est della Sicilia quando, il 26 ottobre, una serie di temporali in successione ha provocato un disastro al confine tra le province di Ragusa e Siracusa. Negli ultimi giorni dell`anno vanno ricordate le 3 vittime (a Firenzuola (FI), Cordenons (PN) e Napoli) e gli ingenti danni provocati da esondazioni fluviali in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Abruzzo e Campania. 10 ANNI, I NUMERI DELL`EMERGENZA CLIMA – In questi dieci anni, dal 2010 al 31 dicembre 2019, sono ben 594 i fenomeni meteorologici che hanno provocato danni al territorio italiano (364 i Comuni dove si sono registrati eventi con impatti rilevanti, il 4,5% del totale). Nello specifico si sono verificati 224 casi di allagamenti da piogge intense, 209 casi di danni ed interruzioni delle infrastrutture causati da piogge intense con 76 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 14 casi di danni al patrimonio storico, 26 casi di danni provocati da prolungati periodi di siccità, 134 eventi con danni causati da trombe d`aria, 22 casi di frane causate da piogge intense, 72 giorni di blackout elettrici e 84 gli eventi causati da esondazioni fluviali. Ma ancora più rilevante è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti, 231 le persone vittime del maltempo dal 2010 ad oggi, con 42 morti solo nel corso degli ultimi 12 mesi. A questo si aggiunge l`evacuazione di circa 50mila persone a causa di eventi quali frane e alluvioni. BUONE PRATICHE – Nella ricerca di fine anno l`Osservatorio Cittaclima di Legambiente segnala, infine, le esperienze in Italia e nel Mondo che dimostrano come si possa intervenire per mettere in sicurezza i territori e le persone. Dalle misure anti-alluvione per il Museo Bardini a Firenze ai Regolamenti Edilizi Sostenibili di centinaia di Comuni italiani che hanno puntato all`obbligo della raccolta e del riutilizzo delle acque piovane, al ricorso ai tetti verdi e alla permeabilità dei suoli, all`utilizzo di materiali da costruzione locali e riciclabili. Tra le esperienze all`estero spicca Bangkok ed il Centenary Park: 11 acri nel centro della città con, al di sotto, vasti contenitori d`acqua sotterranei che, insieme ad un grande stagno, possono contenere un milione di litri d`acqua e che saranno fondamentali per l`assorbimento dell`acqua nei casi di alluvioni estreme e per contrastare la subsidenza di cui è vittima la capitale Tailandese. Ci sono poi le strade dipinte di bianco contro le isole di calore a Los Angeles o la rivoluzione dei corridoi verdi a Medellin, in Colombia, le enormi vasche sotterranee di contenimento delle acque a Tokyo ed i nuovi quartieri sostenibili, Vikki e Kera, ad Helsinki.

Fonte ilfattonisseno

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