La pista la spiaggia le palline i ciclisti – 1955 1965 (di A. Gravagnuolo)

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Per 10 anni e oltre, tutti i ragazzini, giocavano alla ” PISTA ” sulle spiagge salernitane, sia quelle ‘ libere ‘, sia quelle occupate dagli stabilimenti.

Si giocava negli stabilimenti di via Porto, o le spiagge ‘ libere ‘ di Torrione e Pastena.

L’ orario era sempre lo stesso, quando il sole incominciava a nascondersi dietro i Lattari, liberando la giornata dall’ afa e dalla luce accecante . Se si giocava sulla spiaggia ‘ libera ‘ si sceglieva qualsiasi zona , se si giocava negli stabilimenti, ci si posizionava nella zona alta dove non vi erano ombrelloni e sedie a sdraio e si finiva col posizionarsi ad un passo dalle docce.

Il gruppo dei ragazzini andava dagli 8 ai 15 anni e di solito il gruppo era composto da 5 ad una decina di partecipanti quasi sempre maschietti.

Il ragazzo più grande aveva il compito di tracciare la Pista, al ragazzino più piccolo era demandato il compito con il proprio sedere di realizzarla .
Il piccolo si sedeva sulla sabbia e il grande afferrando le due caviglie, lo trascinava e disegnava la Pista con le sue curve larghe o strette e i rettilinei .
Il ragazzino piccolo nel farsi trascinare metteva le braccia sotto le cosce , univa le mani , la schiena si inarcava e cosi solo al sedere era demandato il compito del disegno.

Poi si costruiva , di solito , una montagna per l’ arrivo di tappa e qui con i secchielli di sabbia bagnata si tracciava la stradina.

Le PALLINE, erano fondamentali, erano vendute dai tabaccai.

Ogni pallina aveva una parte della sfera colorata , rossa, blu, verde, etc. e l’ altra parte era trasparente .
All’ interno della pallina vi erano disegni di CICLISTI eccoli : Darrigade , Poulidor, Van Looy,
Jansen, Poblet, Anquetil, Pambianco, Nencini , Carlesi , Massignan , De Filippis ed atri.

Si effettuava un tiro a testa con la mano , alcuni usavano medio e pollice altri pollice e indice , non era possibile saltare ma bisognava seguire il percorso .

Il gioco era bellissimo e poteva capitare che nel tratto finale , dopo un ora di gioco ,un giocatore non accettava un determinato tiro di un avversario che stava per vincere , ritenendolo irregolare ,andava con i piedi sulla montagna , distruggendola e poi tutti un tuffo a mare e si sentiva dire qualcuno rivolto al distruttore della Pista……………………non ‘ sap perdr …..e tutto finiva li.

Adolfo Gravagnuolo

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