I Sindacati: sempre più a rischio la gestione delle case popolari con l’ACER

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Nella giornata del 30 gennaio, dopo una lunga discussione il CDA dell’ACER Campania non ha approvato il bilancio di previsione che dovrebbe consentire l’avvio della gestione della nuova azienda. Il Consiglio, prima ancora di avviare la gestione, vuole garanzie dalla Regione per il pagamento del debito accumulato per l’IMU e per eventuali morosità degli utenti.

Ci si chiede – scrivono i sindacati Sunia, Sicet e Uniat – se è ancora possibile assistere a tali diatribe, dopo mesi di discussione, e interventi dei soloni della finanza regionale, che hanno addirittura previsto la messa in liquidazione degli ex IIAACCPP per tenere indenne la Regione da possibili ricadute del debito degli ex Istituti sulla stessa!?

Tanto valeva lasciare le cose come stavano anche perché, nel bene e nel male, comunque gli Istituti garantivo la gestione del patrimonio pubblico.

Le organizzazioni sindacali degli inquilini avevano, da tempo, lanciato l’allarme sullo stato delle cose, chiedendo vari incontri all’Assessore al ramo che, in maniera assolutamente ingiustificabile, si è sottratto ad ogni confronto sul merito delle questioni.

Nei giorni scorsi – prosegue la nota – i rappresentanti degli inquilini hanno informato le Prefetture della Campania sullo stato delle cose, sempre più preoccupanti per il possibile blocco delle attività di gestione e soprattutto manutentive del patrimonio pubblico, con seri rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini.

Le Organizzazioni e Associazioni degli inquilini SUNIA-SICET-UNIAT hanno avviato una campagna di informazione e mobilitazione dell’utenza programmando un attivo di tutte le strutture di base delle organizzazioni sindacali e Associazioni dell’utenza per venerdì 7 febbraio alle ore 10,30 presso la Camera di Commercio, sala del Parlamentino – concludono le sigle – per definire tutte le iniziative necessarie per sbloccare la situazione e far avviare concretamente la riforma delle politiche abitative e della gestione del patrimonio pubblico in Campania”.

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