Concorsone: Codacons scende in campo a favore dei candidati ammessi

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Sul caso del concorsone della Regione Campania sospeso dal Tar scende in campo il Codacons Campania, che annuncia un intervento al Consiglio di Stato e al tribunale amministrativo per ottenere la convalida delle prove, tutelare i diritti degli ammessi ed evitare un immenso spreco di denaro pubblico.

Riteniamo che tutti i candidati che hanno superato la prova, e che ora rischiano di dover ripetere l’esame, possano tutelare i propri diritti dinanzi al Consiglio di Stato e poi ancora al Tar Campania per il giudizio di merito – spiega l’associazione – In tal senso il Codacons Campania sta organizzando un ricorso collettivo al CdS e al Tar, al quale possono partecipare tutti i candidati che hanno sostenuto e superato le prove del concorsone.

Per le prove preselettive, infatti, il principio dell’anonimato del concorrente non è un elemento che può determinare l’annullamento di un esame, in quanto la lettura delle risposte avviene attraverso sensori ottici, come stabilito anche dalla sentenza n° 1285/2007 del Consiglio di Stato.

Pertanto la sospensione del concorsone appare come una lesione dei diritti di chi ha sostenuto e regolarmente superato le prime prove, e potrebbe determinare un enorme spreco di denaro pubblico.

Nelle prossime ore l’associazione pubblicherà sul proprio sito le istruzioni per fornire la pre-adesione al ricorso collettivo.

 

2 Commenti

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  • Bravi! Contro la marmaglia politica che pensano di fare un danno politico a De Luca!Se ne renderanno conto alle elezioni!

  • Cari amici del Codacons, sono d’accordo sulle considerazioni inerenti lo speco di denaro pubblico, tuttavia la responsabilità non è dei candidati ricorrenti, bensì del Formez e dei superpagati e poco professionali dirigenti regionali “signorsì” dell’ufficio concorsi che hanno approvato una procedura preselettiva evidentemente fallace come quella giustamente biasimata dal TAR Campania, in quanto in contrasto ai principi costituzionali di imparzialità. E’ vero che una prova preselettiva con correzione automatica IMMEDIATA delle prove non ha bisogno dell’anonimato, ma nel caso di specie, con correzione dopo 3 MESI bisognerebbe capire cosa sia stato di quelle schede durante quei 3 lunghi mesi… Ipoteticamente un candidato avrebbe anche potuto consegnare una scheda non compilata, e che durante quei 3 lunghi mesi magicamente potrebbero essere apparse le risposte corrette sulla scheda prima della correzione, scheda ricordiamolo mai stata anonima… Che mi dice adesso caro Codacons? Non sarebbe più giusto per tutti, soprattutto per i più meritevoli magari esclusi da questa preselezione, ripetere la preselezione con criteri più trasparenti piuttosto che spendere ancora denaro pubblico per arrivare alla sentenza del 5 ottobre che non potrà che annullare il concorso in quanto ormai compromesso nella sua integrità?

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