Dimezzate le sacche di sangue nell’Agro, psicosi da contagio tra i donatori

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La psicosi da contagio coronavirus colpito anche i donatori di sangue. All’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore le sacche disponibili -come scrive il quotidiano “Il Mattino” – si sono dimezzate,  passando da 130 a 70. I  cittadini si stanno tenendo lontano dal centro trasfusionale dell’ospedale di Nocera e dal centro donazione dell’ospedale di Sarno. Tanto da far scattare un vero e proprio allarme. «Non si muore di coronavirus ma si rischia di morire per mancanza di sangue», ha detto il  dirigente del Centro trasfusionale dell’Umberto I. La psicosi del contagio rallenta le donazioni. C’è il timore di trovarsi in sala d’attesa con persone che potrebbero essere ammalate. Qualcuno ha paura di un contagio durante il prelievo di sangue. L’EMERGENZA «La tutela – ha spiegato Oricchio – è massima. Non c’è nessuna possibilità che chi ha sintomi da Covid-19 si trovi con altre persone in sala d’attesa. Anche all’Umberto I è stata allestita una tenda dove far transitare i casi sospetti. Noi operatori siamo più a rischio perché siamo il front office. La paura del contagio sta creando enormi difficoltà. Prima della donazione distribuiamo un questionario per raccogliere informazioni mediche sul donatore, se ci sono problemi il sangue non viene raccolto. Nonostante le rassicurazioni le donazioni sono diminuite. Ma chi ha bisogno di sangue non può aspettare che la piscosi da coronavirus passi. I reparti hanno sempre bisogno del plasma. Oltre all’Umberto I, che ha reparti chirurgici, c’è il Tortora di Pagani che ha anche l’oncologia». L’appello è stato accolto dalle associazioni territoriali Avis che adoperano per convincere più persone alla donazione anche in questo momento di emergenza. «Stiamo contattando vecchi e nuovi donatori – ha detto Vincenzo De Maio presidente dell’Avis di Pagani – per invitarli a donare. E ci siamo attivati per nuove campagne straordinarie che effettueremo al centro sociale di Pagani, con un’autoemoteca. Speriamo di tornare presto al numero di sacche raccolte abitualmente». «Anche a Sarno – ha detto Antonio Robustelli, responsabile dell’Avis locale – si sta registrando una notevole riduzione delle donazioni. La gente, come non va nei bar o nei ristoranti, sta evitando di andare in ospedale per donare il sangue. Nei prossimi giorni incentiveremo la raccolta con avvisi ed inviti. È pericoloso restare senza sangue». Anche a Sarno, come a Nocera, la donazione avviene in ospedale e lo si può fare tutti i giorni. «Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ci sono persone che hanno bisogno di sangue. Per interventi chirurgici, incidenti, malattie, chemioterapie, e per infiniti altri motivi di salute», ha concluso Robustelli.

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