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Salerno: Ordine Medici lancia appello a operatori sanitari e cittadini

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“Questo messaggio intende diffondere alcuni provvedimenti utili per la gestione di questa emergenza sanitaria, che sta mettendo a dura prova il nostro Paese, la nostra gente e tutti gli operatori del mondo sanitario, cui va, indistintamente, il plauso del nostro Consiglio dell’Ordine, per l’abnegazione e la professionalità con le quali operano incessantemente per arginare questo tsunami sanitario, che oramai sta di fatto diventato pandemico”. A dichiararlo in una lunga lettera il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, Dottor Giovanni D’Angelo.

“In particolare un pensiero affettuoso e di sostegno a tutti gli operatori del sistema emergenziale territoriale e ospedaliero, che alla competenza di sempre oggi devono aggiungere, con spirito ippocratico, una dose di generosità e di coraggio, che noi rispettiamo e che fa onore a tutto il mondo sanitario.

La Regione Campania ieri con prontezza ha messo in campo, di fronte all’emergenza epidemiologica del CORONAVIRUS, un provvedimento importante e di grande utilità: la possibilità immediata dell’invio telematico del solo NUMERO RICETTA ELETTRONICA (NRE), invitando i medici prescrittori di medicina generale e pediatri di libera scelta, nelle more della fine dello stato emergenziale, a trasmette il solo numero della ricetta elettronica relativamente alle prescrizioni farmacologiche per pazienti in terapia cronica. Questo ovviamente con la condivisione data dai Titolari di Farmacia.

Vi sono comunque alcune restrizioni, ad esempio per la erogazione di farmaci in distribuzione per Conto.  Questa procedura mira ad evitare al massimo la frequentazione nelle sale di attesa degli studi; pari attenzione va data per ridurre l’afflusso di persone alle Guardie Mediche e ai Pronto Soccorso.

Il DPCM del 4 Marzo, reso noto dopo lunga e comprensibile discussione, oltre ad una serie di restrizioni per scuole, università e altro, ha dichiarato l’impedimento a convegni e congressi, in particolare quelli medici fino al 3 Aprile, sperando nel variare delle condizioni alla base della restrizione.

Ovviamente questo ha comportato da parte di questo e degli altri quattro Ordini dei Medici e Odontoiatri della Campania collegati nel Coordinamento, il rispetto della legge, attuando la sospensione, per il periodo suddetto, di tutti gli eventi formativi già calendarizzati.

Restano in essere, nel rapporto tra persone, tutti quei consigli comportamentali, che sconvolgono abitudini consolidate in particolare nelle regioni meridionali, quali il saluto con le mani o il bacio; ciò nelle zone che paradossalmente, in parte, sono quelle con minore diffusione del virus e quindi del contagio.

Amara considerazione in una visione di unità del concetto salute, che porta a riflettere, ancora una volta, sulla logica sempre meno evidente della regionalizzazione del Sistema Sanitario ancora definito Nazionale. Occorreva il COVID 19 per verificare la necessità e la opportunità di una visione unitaria del diritto alla salute, pur nel rispetto delle poche differenze e specificità, che la unità della materia consente di assorbire all’interno di una unità di sistema, oggi più che da ricercare.

Nell’ottica di una visione solidaristica e universalistica del bene salute, voglio lanciare un appello ai nostri operatori sanitari: se possibile, diamo una mano ai colleghi lombardi e veneti in grande difficoltà: con la Medicina Generale, con alcune specialità ospedaliere, con professionalità infermieristiche.

Sono pervenute richieste al nostro ordine, da Presidenti del Nord, di necessità sostitutive di MMG in isolamento domiciliare e inviti a diffondere la necessità di avere medici specialisti e infermieri per gli ospedali; io sono a disposizione per raccogliere la disponibilità e trasmetterla.

Grazie ai colleghi che hanno prontamente manifestato la volontà di partecipare alla vigilanza sanitaria negli aeroporti campani, trasmessa tramite FNOMCEO al Ministero della Salute.

Tantissime le cose ancora da dire e quelle su cui riflettere; “modus in rebus”.

Vorrei chiudere con un ennesimo appello ai concittadini di questa provincia: niente panico ma grande razionalità, perché questo virus, nuovo, non ancora ben conosciuto dalla scienza, al momento va combattuto con la vecchia ma sempre valida prevenzione: lavaggio frequente delle mani anche con la semplice miscela di acqua e sapone (quasi impossibile trovare l’amuchina), opportuna distanza dagli altri anche se amici e parenti (circa un metro), in particolare se con tosse e raffreddore, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, stare lontano da persone con contagio manifesto o sospetto, coprirsi bocca e naso se si starnutisce.

E’ un periodo difficile, nel quale occorre grande solidarietà e normalità di atteggiamento, quando possibile; una notizia di conforto: in America e in altri Paesi, tra cui l’Italia, si è in vicino alla fase sperimentale di un vaccino anche se occorre ancora qualche mese. 

Frattanto viviamo questo periodo come una occasione per riscoprire il valore della famiglia, dell’amicizia, della spiritualità e della lettura, senza rinunciare ai nostri doveri lavorativi perché il Paese ha bisogno di tutti noi. Un modo per contribuire alla risalita economica e alla rinascita di valori nobili, tra i quali la solidarietà.

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