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Decreto “Cura Italia”: ecco le novità per famiglie, lavoratori e sanità

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto “Cura Italia” per far fronte all’emergenza Coronavirus. In vigore e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto contiene misure per 25 miliardi di euro per il 2020.

Il testo contiene 127 articoli con gli interventi straordinari previsti dal governo: intanto, le mascherine verranno fornite in “via prioritaria ai medici ed agli operatori sanitari e sociosanitari.

Oltre a queste, misure per gli ammortizzatori sociali, divieto di licenziamento, premio per chi lavora in sede, cibo agli indigenti (previsti 50 milioni di euro), congedi speciali per i genitori, mascherine per gli operatori sanitari in prima linea, rimborsi per gli eventi cancellati, domiciliari ai detenuti con pena inferiore ai 18 mesi.

Tra le misure contenute nel decreto “Cura Italia” è prevista anche una norma per semplificare la sperimentazione clinica di farmaci e dispositivi medici.

Rinviato il referendum
È stato rinviato il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari. Potrà svolgersi entro la seconda metà di settembre. Nessuna novità per quanto riguarda le elezioni regionali e comunali.

Credito d’imposta per affitti di botteghe e negozi
Per gli esercenti di negozi e botteghe è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di affitto, relativo al mese di marzo.

L’Inail potrà assumere 200 medici specialisti e 100 infermieri
Il decreto prevede che l’Inail possa assumere “un contingente di 200 medici specialisti e di 100 infermieri” conferendo “incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi, eventualmente prorogabili in ragione del perdurare dello stato di emergenza, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020”.

Indennità di 600 euro per gli stagionali del turismo
L’Inps erogherà 600 euro ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali “che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019” e la data di entrata in vigore del decreto, “non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente” previa domanda e nel limite di spesa complessivo di 103,8 milioni di euro per l’anno 2020.

Stop ai licenziamenti per 2 mesi
Stop ai licenziamenti: per 60 giorni il decreto vieta al datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, di recedere dal contratto per “giustificato motivo oggettivo” e sospende le procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio 2020.

Crediti d’imposta per sanificare gli ambienti di lavoro
Per incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, per chi esercita attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino a un massimo di 20 mila euro. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per il 2020.

Stop ai versamenti per tutti i settori più colpiti
Oltre al trasporto merci, all’elenco dei settori più colpiti (turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cinema e teatri, sport, istruzione, parchi divertimento, eventi, sale giochi e centri scommesse, trasporto merci) si aggiungono le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, di volontariato e le associazioni di promozione sociale. Per queste imprese alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020.

Premio di 100 euro per i lavoratori in sede
Bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito complessivo non superiore a 40 mila euro, che, durante il periodo di emergenza sanitaria Covid-19, continuino a prestare servizio nella sede di lavoro nel mese di marzo 2020. Il premio è attribuito, in via automatica, dal datore di lavoro, che lo eroga se possibile con la retribuzione relativa al mese di aprile, e comunque entro i termini previsti per le operazioni di conguaglio di fine anno.

Smart working nella Pubblica amministrazione
Lo smart working diventa modalità ordinaria di lavoro nelle pubbliche amministrazioni e può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato. I lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie hanno priorità nell’accoglimento delle domande di lavoro agile. I datori di lavoro sono tenuti ad autorizzare la modalità di lavoro agile ai lavoratori dipendenti che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità ospitata in un centri riabilittivi chiusi dal provvedimento.

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