“Parlo io, bastarda pandemia…”: l’intervista impossibile al Covid-19 (di E. Scapaticci)

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Pubblichiamo  l’originale “Intervista impossibile” del collega giornalista Enrico Scapaticci. Un surreale botta e risposta con il “nemico” Covid-19, che il noto e apprezzato opinionista sportivo salernitano, si è inventato e ha postato sul suo profilo Facebook. In una domenica di ulteriore stretta del governo sulle misure per arginare la diffusione del coronavirus sull’intero territorio italiano, questo dialogo semiserio ci sembra il modo meno pesante per tenere sempre alta la guardia sull’emergenza sanitaria nazionale, ma anche per provare un po’ ad esorcizzare l’apprensione per questo momento che stiamo vivendo tutti.

Ecco “l’intervista  impossibile” di Enrico Scapaticci:

Coronavirus o Covid-19: come vuole che la chiami?
«Chiamami come ti pare, tanto ormai sono sulla bocca, meglio nella gola, di tutti o quasi. Comunque: Covid-19 lo trovo più formale; Coronavirus più confidenziale!».

– Confidenza a lei? Semmai distanza da lei, e almeno di un metro! E allora, Covid-19, si faccia conoscere meglio…
«Ci fosse uno che mi facesse una domanda meno banale! Chi sono? Un virus. E ve la state facendo sotto solo per un virus?».

– Solo un virus? Lei è una bastarda pandemia…
«Attento a quello che dici, altrimenti…».

– Che fa: mi querela per diffamazione a mezzo social?
«No, faccio di peggio: che peste ti colga! Forse, non hai capito chi sono io».

– Appunto: non l’ho, anzi non l’abbiamo, ancora capito: Covid-19, fino a che punto è pericoloso, cinico, spietato?
«E lo vengo a dire a te? Mica sei Bruno Vespa, mica mi fai fare il “porta a porta” nelle case degli italiani?».

– Le piacerebbe terrorizzare la popolazione anche in video?
«Statt accort guagliò!».

– Conosce pure il dialetto napoletano?
«Sono un poliglotta! Ho fatto il giro del mondo, io. E così velocemente, che ho impiegato anche meno di 80 giorni».

– A proposito di questi ultimi tre-quattro mesi trascorsi a diffondere dolore e paura sull’intero pianeta: possibile che non si sia preso, anche lei, un accidente?
«Tiè, tiè! Schiatto di salute. Te lo ripeto: nun sfruculià ‘a mazzarella! Tu, piuttosto, come stai messo? Mi sembri gracilino di costituzione: qualche colpo di tosse, qualche linea di febbre? In fondo i miei sintomi sono quelli…».

– C’è poco da sfottere, mentre migliaia di persone, per causa sua, s’ammalano e muoiono. Ci sono interi Stati che chiudono, paesi in quarantena, Borse che crollano, economie sull’orlo di una crisi irreversibile. Possibile che non abbia rimorso, pentimento, compassione per tutte queste vittime innocenti?
«E perché dovrei averne? Io ho fatto solo il mio corso di…incubazione sul “paziente zero”! Gli altri si sono contagiati tra di loro».

– I medici curano, gli scienziati studiano, i governi isolano, gli economisti finanziano, il Papa prega: il mondo intero le sta addosso, la bracca, la vuole annientare…
«Non s’azzecchino troppo a me, mi stiano alla larga. Altrimenti infetto pure loro: e sanno che ne sono capace!».

– Già il contagio: la Cina le stava stretta, doveva per forza sconfinare da Wuhan nel resto del mondo?
«E cosa c’entro io? Domandalo a chi mi fatto espatriare, a chi mi ha portato a spasso un po’ dappertutto».

– Dall’Oriente all’Occidente, dall’Europa all’America, ma – soprattutto – dal Nord al Sud del Belpaese: un tour della sofferenza e delle lacrime, il suo?
«Cosa ci posso fare io se voi italiani siete un popolo di fessacchiotti-irresponsabili-egoisti-trasgressori? Bastava qualche piccolo sacrificio, un minimo di prudenza, e il contagio sarebbe rimasto circoscritto. Invece…».

– Adesso è lei che fa la morale a noi?
«Sono stato, forse, io a scendere al Meridione o piuttosto sono stato portato giù da quelli che sono scappati dalla Lombardia e dalla “zone rosse”? Dovevate cioncarvi nelle case, incatenarvi alle poltrone, isolarvi e isolarmi! Purtroppo “tenete la testa solo per dividere le orecchie”».

– Mi sembra un refrain familiare: ha, forse, incrociato Vincenzo De Luca sul suo cammino?
«Fortuna per lui, no! Ho, però, avuto “contatti”, per interposta persona, con uno del suo staff: e credo che quel collaboratore non sia stato felice di avermi conosciuto!».

– Il governatore della Campania ha mobiliato l’Esercito…
«Sai che paura!».

– De Luca è uno tosto, però,..
«E io di più! Ma riconosco che quel suo ghigno da ducetto incute un po’ di soggezione. Certo più di quel volto da scheletro vivente di Fontana o di quel viso da pacioccone di Zingaretti».

– E che mi dice del professore Ascierto, l’oncologo napoletano che sta sperimentando un farmaco per neutralizzarla?
«Mentre il medico studia, il paziente muore…».

– Covid-19, non le sembra ora di esagerare, di essere un po’ troppo macabro e irriverente?
«Ma non stiamo, forse, in guerra, io e voi? E, allora, tutto è lecito!».

– Debbo preoccuparmi? Ha infettato anche me, attraverso il pc?
«Un “Norton” qualsiasi mi può essere letale: ah, ah, ah….!!!».

– E il vaccino?
«Guagliò, ma tu c’ t’ ‘a mis’ ‘ncap? Lassame sta’, nu me tucca’. Stamm luntan! E statt a cas’: è megli pe’ te e pe’ l’atri!».

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