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Coronavirus, ecco la verità sulle multe

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Altro che multe di migliaia di euro, i furbetti che violano le misure di contenimento attuate dal governo per limitare la diffusione di Covid-19 vanno incontro a una “stangata” massima di 280 euro. Come spiega nel dettaglio Il Corriere della Sera, il rigore annunciato dalle autorità rischia di essere un fuoco di paglia, almeno a giudicare dai fatti.

Già, perché le nuove disposizioni, dal punto di vista delle sanzioni, non stravolgono proprio un bel niente. L’unica differenza rispetto al recente passato è che da ora in poi scatterà una sanzione amministrativa leggermente più alta al posto di una contravvenzione penale più bassa.

Spieghiamo meglio. Fino a pochi giorni fa le 110mila persone uscite di casa senza che vi fossero validi motivi violavano la norma del decreto legge del 26 febbraio che richiamava l’articolo 650 del codice penale. In concreto, queste persone rischiavano una contravvenzione, pena fino a 3 mesi oppure un ammenda fino a 206 euro, tra l’altro estinguibile oblando la metà (quindi 103 euro).

Le nuove disposizioni

Per il futuro il governo ha annunciato una stangata. Ma è davvero così? Il testo del nuovo decreto legge n. 19 del 25 marzo non punisce più l’osservanza sul piano penalema con una sanzione amministrativa compresa tra i 400 e i 3mila euro. Questa sanzione viene aumentata fino a un terzo se commessa con un veicolo e raddoppiata in caso di recidiva.

C’è tuttavia un particolare non da poco che riguarda i soggetti che decidono di saldare la suddetta stangata entro 60 giorni dalla notifica. In tal caso, costoro pagheranno solo il minimo previsto di 400 euro, scontato di un ulteriore 30% qualora il pagamento dovesse avvenire entro 5 giorni. Calcolatrice alla mano fanno 280 euro. Appena 80 euro in più rispetto a pochi giorni fa.

L’esercito dei 110mila denunciati, quindi, non rischiano più nulla sul piano penale e dovranno pagare “solo” una sanzione amministrativa dal valore di 200 euro. Se le Procure possono tirare un sospiro di sollievo, le Prefetture si mettono le mani dei capelli, pronte come sono a essere travolte da una marea di denunce per irrogare la sanzione. E non è finita qui, perché le persone potrebbero anche contestare il tutto tentando un ricorso.

La sanzione amministrativa dei 280 euro (se pagata entro 5 giorni) vale anche per chi, tornato dall’estero o avendo avuto contatti con casi certi di malattia, viola la quarantena volontaria. I positivi al virus che violano il divieto di allontanarsi da casa devono fare i conti con l’arresto da 3 a 18 mesi, con ammenda da 500 a 5mila euro. L’ultimo caso riguarda il caso di un positivo che, violando la quarantena, contagi una o più persone: qui scatta il reato di epidemia colposa e, quindi, una reclusione compresa tra 1 e 5 anni.

Fonte: ilgiornale.it

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