Salerno, Cassa Forense: impegno per soluzioni a sostegno dell’avvocatura

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Facendo seguito alla delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno del 20 marzo 2020, è necessario intervenire nel dibattito che da giorni si sta sviluppando in merito alle richieste che vengono formulate a Cassa Forense, nonché alle denunce di assenza e scarsa considerazione da parte dell’ente delle criticità che ciascuno di noi sta attraversando per la brusca interruzione dell’attività professionale a causa dell’epidemia COVID-19.

Al netto delle strumentalizzazioni in atto – si legge in una nota firmata dagli Avvocati Marisa Annunziata e Vincenzo Nocilla –  avvertiamo la necessità, oltre che il dovere, di rappresentarVi che la nostra attività di delegati non si è mai arrestata e, seppure attraverso strumenti informatici, continua nel dialogo con le commissioni (in particolare “Assistenza” e “Bilancio”) e con il CDA per individuare misure idonee che possano in qualche modo sopperire all’emergenza in atto ed alle consequenziali criticità future.

Nel consueto spirito di collaborazione e lealtà che ha sempre caratterizzato i rapporti con il Consiglio dell’Ordine, intendiamo quindi considerare e valutare le richieste formulate  con la delibera del 20 marzo u.s., pur nei limiti della fattibilità, sostenibilità e ragionevolezza delle stesse,  al fine di svolgere appieno il mandato che ci è stato conferito, quali delegati di Cassa Forense del Distretto di Corte di Appello di Salerno.

Con coerenza e responsabilità continueremo, in ogni caso, a sostenere le proposte che riguardano: la totale utilizzazione delle somme destinate all’assistenza per l’anno 2020 da destinare a misure mirate, idonee a fronteggiare l’emergenza in atto; la rimodulazione del contributo soggettivo minimo per l’anno 2020, attraverso forme di esonero o di rateizzazione pluriennale, previa valutazione dei dati attuariali.

L’avvocatura, purtroppo, non è coesa e ciascuna istituzione (CNF, OCF, Ordini e Associazioni) – nel pur comprensibile tentativo di sedare i malumori che arrivano dagli iscritti – scrive, contesta, propone le misure più disparate, omettendo di compiere i dovuti approfondimenti normativi e regolamentari e di valutare la fattibilità di misure che potrebbero avere effetti devastanti sul futuro previdenziale di noi tutti.

La drammaticità e gravità della pandemia in atto che sta sconvolgendo le nostre vite, le nostre famiglie, il nostro lavoro impongono, però, rigore e chiarezza su ciò che un ente di previdenza può fare, seppure in un momento di straordinaria emergenza.

Nell’immediato, il CDA di Cassa Forense ha ritenuto di sospendere, fino al 30 settembre 2020, i termini fissati per tutti i pagamenti in corso (in disparte le rate di aprile e giugno, facenti parte della contribuzione soggettiva minima, soprattutto la prima rata dei versamenti in autoliquidazione con scadenza 31 luglio 2020; i ruoli esattoriali affidati all’Agenzia delle Entrate – Riscossioni; le rateazioni dirette concesse agli iscritti; le regolarizzazioni spontanee per debiti contributivi maturati; l’accertamento per adesione; il riscatto; la retrodatazione).

Tale provvedimento – al pari delle decisioni assunte dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, relative alla sospensione, fino al 30 settembre 2020, del pagamento della tassa di iscrizione all’Albo – è scaturito dalla necessità di liberare gli iscritti dagli adempimenti contributivi e, nelle more, di consentire agli organi di Cassa Forense di valutare le ulteriori misure da assumere a sostegno degli iscritti, anche attraverso un’analisi più approfondita della situazione epidemiologica in atto e della sua evoluzione, in un contesto emergenziale di vastissime proporzioni.

A conferma dell’impegno costante nell’individuare interventi a sostegno dell’avvocatura, da poche ore, è stata integrata la Polizza Collettiva Sanitaria UniSalute, mediante l’introduzione di un’ulteriore garanzia, valida per tutti gli iscritti e con onere a carico dell’Ente.

La garanzia prevede una diaria giornaliera o un’indennità post ricovero per gli avvocati colpiti da COVID-19;  un servizio di video consulto  per garantire agli iscritti, in caso di necessità, un confronto diretto medico-specialistico.

In tal modo, il CDA di Cassa Forense ha ritenuto di assumere, prioritariamente e doverosamente, iniziative a tutela della salute degli iscritti, al fine di fronteggiare con idonei strumenti innanzitutto l’emergenza sanitaria in atto.

Altre misure assistenziali e contributive, attualmente al vaglio del CDA e dei Delegati, richiedono un preventivo ed analitico esame delle risorse utilizzabili e/o un riequilibrio finanziario delle stesse, a garanzia di ciascun iscritto e nel rispetto dei criteri di sostenibilità del sistema previdenziale e degli specifici obblighi imposti dai Ministeri vigilanti. Il nostro impegno continua senza sosta nell’interesse dell’avvocatura”.

Avv. Marisa Annunziata – Avv. Vincenzo Nocilla

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