“Prevedere i dovuti controlli e sanzioni salate per i trasgressori – aggiunge Caso – ma consentire alle pizzerie di proseguire la propria attività così come a laboratori o piccole imprese dedite alla lavorazione di prodotti pasquali. Non ha senso proibire una storica attività, che, se svolta, con tutti i parametri di tutela per la propria e l’altrui salute, allieterebbe lo stare in questo momento a casa, da parte dei cittadini.
Bisogna riconoscere che on line si può ordinare di tutto, occorre solo fissare l’obbligo per i titolari delle pizzerie di predisporre consegne con personale adeguatamente protetto e nel rispetto delle distanze di sicurezza, così come già avviene, ogni giorno, dall’inizio dell’emergenza, per le consegne a domicilio effettuate dai corrieri per conto di Amazon o di tante altre grandi realtà industriali”.
“Per il timore di contagi finiamo per favorire un commercio altamente competitivo con quello locale che risulta assai più genuino e di lunga tradizione” conclude Caso.
Commenta