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Cibi da asporto, il dietrofront piace ai ristoratori ma non tutti apriranno

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Via libera in Campania all’attività dell’ asporto. Il servizio viene svolto sulla base di prenotazioni telefoniche o online; il banco vendita sarò posto all’ingresso dell’esercizio commerciale; i gestori sono responsabili del distanziamento sociale e anche di quello di eventuali riders per il delivery; è assolutamente obbligatorio l’uso da parte del personale di mascherine e guanti; il mancato rispetto delle norme comporterà la chiusura per una settimana del locale.

“Sono consentite, senza i limiti di orario previsti dall’Ordinanza del 25 aprile 2020 e senza limitazioni di consegna al di fuori del territorio comunale, le attività di ristorazione (fra cui, a titolo esemplificativo, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, pizzerie), con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi – si legge nella nuova ordinanza firmata dal governatore –

E’ altresì con sentita, da parte dei medesimi esercizi di cui al punto precedente, la vendita con asporto, con divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e nelle immediate vicinanze degli stessi e nel tassativo rispetto delle seguenti, ulteriori misure: che il servizio venga svolto sulla base di prenotazione telefonica o on line; che il banco per la consegna degli alimenti sia collocato all’ingresso dell’esercizio commerciale e con addetto dedicato; che, sotto la responsabilità dei gestori, venga assicurato l’adeguato distanziamento sociale, di almeno un metro, tra gli utenti in attesa e tra questi ed eventuali riders impiegati per la consegna a domicilio; che sia assicurato l’utilizzo delle mascherine da parte degli utenti e l’utilizzo di mascherine e guanti da parte del personale”.

«E’ un atto di fiducia sul senso di responsabilità di tutti – ha dichiarato il presidente De Luca – Rimane l’obbligo per ognuno di contribuire alla non diffusione dell’epidemia».

Molti ristoratori e rappresentanti di pubblici esercizi del salernitano tirano un sospiro di sollievo. C’è chi, comunque, non aprirà il proprio locale prima di giugno, quando le misure restrittive dovrebbero essere meno rigide. Lo scrive Le Cronache oggi in edicola

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